![Sergio Tacchini](http://www.waitfashion.com/wp-content/uploads/2019/07/The-Hooligan-570x743.jpg)
The Hooligan
IL BRAND ITALIANO PUNTA SULLA SEMPLICITÀ E LE PERSONALITÀ FUORI DAL CORO
«You cannot be serious!» è il nuovo claim di Sergio Tacchini. A partire dall’autunno 2019, il brand lancerà infatti la campagna pubblicitaria della nuova collezione. Sono tre gli elementi che risaltano: ironia, tradizione e un’immagine pulita. Il risultato? Un modo forte di presentare le nuove creazioni al mondo.
![Sergio Tacchini](http://www.waitfashion.com/wp-content/uploads/2019/07/The-Urban-Ninja-570x743.jpg)
The Urban Ninja
Dopo la graphic line dell’inverno 2018, il focus si sposta sui volti, dato che non vi è alcun elemento scenico a disturbare sullo sfondo. I protagonisti sono «giovani con personalità molto spiccate, i protagonisti del nostro tempo; c’è lo sportivo, dai tratti marcati e che ricorda gli hooligans, l’artista un po’ egocentrico e sopra le righe, il modello e la urban ninja, la ragazza metropolitana che pur con un look maschile mantiene la sua spiccata femminilità. Tutti giovani che escono dal coro grazie al loro carisma, esattamente come succedeva 40 anni fa a John McEnroe.»
![Sergio Tacchini](http://www.waitfashion.com/wp-content/uploads/2019/07/The-model-570x743.jpg)
The Model
IL CARATTERE DI MCENROE E LA STORIA DI SERGIO TACCHINI
Wimbledon è terminato. Novak (Nole) Đoković, per gli uomini, e Simona Halep, per le donne, sono i vincitori. Il tennis è uno sport storico e Sergio Tacchini ha sicuramente contribuito al suo tempo, soprattutto, ovviamente, a livello estetico. Almeno dal 1966, quando viene fondato dallo stesso tennista. Nel corso degli anni John McEnroe è stato uno dei protagonisti ed è proprio a lui da attribuire la frase «You cannot be serious», rilasciata proprio durante l’edizione del torneo inglese nel 1981.
![Sergio Tacchini](http://www.waitfashion.com/wp-content/uploads/2019/07/The-Artist-570x743.jpg)
The Artist
Irriverente, l’azienda italiana l’ha scelta per lanciare un duplice messaggio: «il “non farai sul serio?” riferito agli atteggiamenti dei quattro personaggi (protagonisti della campagna, ndr), ma anche all’idea stessa di non prendersi sul serio, di lasciar spazio all’ironia.» Perché alla fine, i veri campioni, sono coloro i quali prendo con filosofia le sconfitte e altrettanto non troppo seriamente le vittorie.
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