Può una T-shirt cambiare il mondo? È nel cercare una risposta a questa domanda che Matteo Ward abbandona la sua carriera avviata in una famosa casa di moda per creare un proprio capo d’abbigliamento in grado di riscrivere il futuro del fashion. Insieme ai due amici Silvia Giovanardi e Victor Santiago, Ward vuole restituire una voce sostenibile a un brand che non ha paura di rivoluzionare i canoni standardizzati e poco etici dell’industria tessile. Nasce così WRAD, un brand che svela il dietro le quinte del fashion system capace di aprirci gli occhi sulla vera storia dei nostri vestiti. Siamo spesso inconsapevoli di quello che può nascondersi dietro una semplice maglietta. Non ci facciamo domande e questo forse il nostro più grande problema. Matteo con il suo brand vuole riscrivere la storia dei nostri capi d’abbigliamento. Ci propone una nuova visione più consapevole e soprattutto più attenta agli impatti ambientali e umani. Le sue creazioni celebrano un pensiero sostenibile, portavoce di un cambiamento che coinvolge non solo le nostre vite, ma anche tutto ciò che ci circonda.
Il marchio WRAD pensa fuori dagli schemi del sistema moda e racconta un messaggio forte e concreto in grado di restituire il giusto valore agli oggetti che ci circondano. Le magliette della collezione Graphi-tee sono realizzate con cotone organico e sfruttano il processo di tintura dei tessuti con la polvere di grafite recuperata dallo scarto della produzione industriale. Non si tratta di una semplice maglietta in cotone biologico, ma di una vera rivoluzione che sfrutta le potenzialità dell’economia rigenerativa. Graphi-tee diventa un caso di successo tanto da vincere nel luglio 2017 il prestigioso RedDot Design Award “Best of the Best 2017” per l’innovazione sostenibile nel settore fashion.
Il carattere eco-sostenibile del brand si distingue per la volontà di creare un progetto a lungo termine con delle soluzioni capaci di aprire a una visione più trasparente e rispettosa. WRAD non è solo un semplice brand, ma una vera e propria call to action. Un’ispirazione in grado di guidarci ad uno stile di vita differente e perché no anche più umano. Si tratta di una visione quindi che da vita a un vero e proprio movimento animato dalla consapevolezza che ciò che indossiamo non può più rappresentarci più dal punto di vista valoriale.
La maglietta di Matteo è arrivata nel 2019 nel museo Salvatore Ferragamo con la mostra Sustainable Thinking. Un progetto che scopre un volto della moda senza maschere: autentico e alla ricerca di una nuova identità, un nuovo modo di essere e non solo di apparire.
Siamo cresciuti in un sistema pensato da altri e definito da canoni non sempre etici, ma niente ci impedisce di poterlo ripensare e ridisegnare con uno sguardo rivolto al futuro. Possiamo essere, come Matteo, dei rebels with a cause capaci di cambiare le cose con la sola forza delle nostre scelte.
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