Intervista tratta dal numero 44 di Wait uscito a maggio 2015.
UNA STORIA, BELLA E INCREDIBILE. DI QUELLE CHE ABBIAMO BISOGNO DI LEGGERE IN QUESTI GIORNI. PER TRARRE FORZA, ISPIRAZIONI E IDEE. QUANDO NESSUNO TI AIUTA, E TUTTO TI REMA CONTRO, PUOI RICOMINCIARE PUNTANDO SOLO SU TE STESSO.
I RAGAZZI DIETRO AL PROGETTO WOODEN, SONO STATI CAPACI DI TRARRE INSEGNAMENTO DA UNA STORIA RICCA DI SODDISFAZIONI E AMAREZZE, PER RILANCIARE CON UN’ IDEA BASATA SOLO SUL PROPRIO TALENTO E LE PROPRIE CAPACITÀ.
UN RISCHIO FORTE, IN CUI HANNO BUTTATO TUTTO SUL PIATTO, ME CHE OGGI LI PREMIA CON UN SUCCESSO MERITATO E RARO, DA RISCONTRARE IN QUESTI DIFFICILI GIORNI CHE STIAMO VIVENDO. HO INTERVISTATO ALBERTO MORELATO DI WOODEN.
Ciao Alberto! Raccontaci Come È Partito Tutto.
Tutto nasce a Verona, un gruppo di amici ed un brand: Button Noise, circa 8 anni fa. Abbiamo fondato un marchio di abbigliamento, un prodotto di felperia a cavallo tra streetwear e fashion.
E com è andata?
Beh parliamo di un prodotto 100% italiano che è partito quasi solo con il passaparola. Il riscontro c’è stato ma poi sono iniziati i problemi…
Posso azzardare a indovinare? Sono iniziati gli insoluti e i problemi sui pagamenti.
Esatto. Ne abbiamo viste di tutti i colori. Ordini fatti e non ritirati, assegni scoperti, assegni firmati da sconosciuti.
E’ stato frustrante e terribile vedere che il frutto del nostro lavoro si è trasformato in una rincorsa ai pagamenti e chiamate frequenti all’avvocato. Ad oggi, a distanza di 5 anni, stiamo ancora cercando di recuperare alcuni soldi.
E allora?
E allora questa rabbia dentro ci ha spinto a mandare tutti al diavolo. Ci siamo detti: sai cosa? Il marchio ce lo produciamo e ce lo vendiamo noi. Così è nato il progetto. e abbiamo abbracciato la scelta, molto coraggiosa, di aprire un negozio a Verona di nome Wooden.
Wooden, come il nome del vostro brand.
Esatto.
E con la produzione come avete fatto?
Fortunatamente nel Veneto, e anche a Verona, esistono delle aziende di confezione e tessuti di alto livello. Abbiamo convinto una di queste a sposare il nostro progetto. La necessità era quella di trovare un’azienda che potesse seguirci passo passo, rilanciare un prodotto in pochi giorni per riassortire il punto vendita nel minor tempo possibile.
Qual è stato il riscontro?
Devo dire che è stato fin da subito eccezionale. Verona, da questo punto di vista, è una città fantastica. ed il passaparola cittadino ci ha portato fin da subito a crescere. I giovani hanno capito il nostro prodotto e il nostro stile.
Come descrivereste Il vostro prodotto?
Sono capi puliti, senza scritte loghi urlati ma con dettagli curati e ricercati. Il risvolto in contrasto, il taschino, il bottone particolare, le stampe di ricerca. Tutto fatto quasi a km zero, con tessuti italiani di alta qualità, in più i capi sono lavati in maniera da non subire restringimenti.
Una nostra tee, anche lavata 30 volte, rimane sempre come l’hai comprata. e piano piano la gente questo l’ha capito.
Sbaglio o adesso fate anche le scarpe?
Essatto. Inizialmente abbiamo affiancato alla linea di abbigliamento scarpe di altri brand, accessori e sneakers come le Nike. Ora la scelta è stata di produrre tutto marchiato Wooden. Un total look a 360°. In questa maniera non esiste la possibilità di trovare il prodotto da un’altra parte oppure scontato su internet. Se vuoi una nostra scarpa, devi venire da noi o acquistarla sul nostro store on-line.
Sbaglio o avete aperto anche altri punti vendita?
Sì, abbiamo aperto il punto vendita di Brescia, a seguire, in società con 333 Store, un grande spazio a Parma, condiviso tra il nostro brand e gli altri prodotti di Matteo, titolare del negozio, infine abbiamo aperto a Bassano del Grappa.
E come sono stati i riscontri?
Molto buoni. In particolare Bassano sta registrando una crescita incredibile.
Bassano, bellissima città. Ma c’è tutto questo fermento?
Sì, una cosa straordinaria. nel weekend molte persone dai comuni e dalle città limitrofe si spostano lì e lo sviluppo e i progetti della zona lasciano pensare ad un’ ulteriore crescita. Tuttavia lo devo dire, Verona oggi non si batte.
Ci sono stato pochi giorni fa aVerona, e in effetti mi ha fatto una gran bella impressione.
Sì, Verona è una città in grandissimo fermento: tra turismo, cultura, concerti, shopping. oggi Verona è un centro di riferimento per le città della Lombardia, o del Veneto ma persino dell’Emilia, quando qualche anno fa era il contrario. e il nostro negozio, anche se si trova in una via laterale rispetto alle principali dello shopping, ha un giro veramente eccezionale.
Immagino anche che la vicinanza della produzione sia stata un elemento chiave.
Certo, oggi c’è una partnership con una azienda che produce solo per noi. Abbiamo un accordo in cui, la merce, dal lancio della produzione, deve essere entro 9 giorni nei negozi. In questa maniera possiamo riassortire quasi in tempo reale i prodotti su cui c’è un’ampia richiesta ma in particolare, possiamo rifornire il negozio con la tipologia di merce di cui necessita. In realtà, molto raramente riproduciamo le stesse cose, ci piace troppo cambiare.
Mi sembra una tattica intelligente.
Esatto: la gente sa che se non compra ciò che gli piace, non ritroverà quel prodotto tra 15 giorni in negozio. questo spinge i clienti a non attendere saldi o riassortimenti. Perché non ci saranno.
Ma se non erro anche i vostri prezzi sono decisamente democratici.
Sì, una t-shirt costa sui 30-40 euro, un pantalone sui 70-80. la gente si è stufata di spendere cifre folli per capi di abbigliamento, da noi sa che spende il giusto per un prodotto di qualità, che dura nel tempo. La crescita della produzione ci ha permesso di abbassare i prezzi. anche se, visto il successo, avremmo potuto alzarli!
E quindi oggi, circa 3 anni dopo il lancio del progetto, è nato un franchising. Com’è partita questa cosa?
Tramite pubblicità e annunci?
No, nessuna auto-promozione, è nata parlando tra amici e raccontando la nostra storia e la nostra visione della moda a persone del settore che si sono subito interessate a prenderne parte. ci sono persone che ci hanno chiesto di sposare il progetto e noi le abbiamo supportate. stiamo progettando 5 nuove aperture nel corso dell’anno.
Dove?
Verona, Bologna e soprattutto Milano, che sarà la nostra più grande sfida, inoltre altre città che per il momento ci riserviamo di tenervi nascoste!
come mai la scelta del franchising anzichè quella di portare avanti negozi a gestione diretta?
perché nel negozio bisogna metterci il cuore, e ci vuole una presenza quotidiana. difficilmente potremmo controllare dei dipendenti. solo chi sente quel negozio come cosa sua può effettivamente metterci l’anima e trasmettere l’amore per il prodotto ai propri clienti.
Quali altri progetti vi porta il nuovo anno?
Ci porta un nuovo showroom qui a verona dove i nostri negozi affiliati, potranno venire a scegliere i capi e a fare gli ordini e, come anticipato prima, un negozio in fase di apertura, a Verona, in cui lanceremo anche la collezione donna.
Oggi quanti siete in Wooden, e come vi dividete i compiti?
Siamo sempre in tre:
Alberto, a cui spetta la parte più creativa, nel decidere le linee guida delle collezioni, le tendenze, i colori, lo stile di Wooden; Marco, l’uomo-prodotto, colui che segue il prodotto dal campione all’arrivo in negozio, che ordina i tessuti, i materiali, che si relaziona e coordina i fornitori ed i façonisti; Pietro, l’amministratore, la persona che segue conti, fatture, spese e i nuovi business.
Se ti dico: sogna ad occhi aperti. Dove siete tra 5 anni?
Saremo ancora nella nostra Verona innamorati più che mai di ciò che staremo facendo, esattamente come ora.
You might also like
More from Brands & Designers
Loro Piana accusata di non retribuire i suoi lavoratori indigeni in Perù
"Le nostre eccellenze": questa la value proposition che si trova sul sito ufficiale di Loro Piana alla sezione “viçuna”. E in effetti …
Donatella Versace e Dua Lipa: gli anni ’60 nella co-lab “La Vacanza”
Donatella Versace e Dua Lipa insieme per la Pre Fall 23 per celebrare l'estate italiana. La co-lab tra moda e …
Moda e design: un dialogo aparto
Dai primissimi anni del 1960, la dimensione artistica che seguì la rinascita economica, artistica e scientifica vide la moda come …