ALLA MILANO FASHION WEEK SFILA L’UOMO NOMADE DEL BRAND ITALIANO
Magliano rende omaggio alla libertà. Con la sfilata primavera-estate 2020 uomo, presentata durante la Settimana della Moda di Giugno, il designer pensa ai nomadi e alla loro cultura. «Società mobili come gli zingari sono egualitarie, libere dalle cose e restie al cambiamento.» Scrive così Bruce Chatwin in Anatomia dell’irrequietezza.
Dopo gli adoni di Givenchy a Pitti 96, a Milano si aggira un gruppo di uomini senza remore che ha appena attraversato delle spiagge incontaminate del Mediterraneo. Indipendenti e forti vivono ogni momento, privi delle catene del mondo globalizzato, contemporaneo. Si tratta di una visione utopistica, la quale, tuttavia, è avvenuta realmente. Secoli fa, in Grecia. Quella terra che divide Occidente e Oriente, il cui valore storico si rintraccia nel mito. Ed è proprio il paese di Achille, di Zeus, di Afrodite e Omero a ispirare Luca Magliano, fondatore del brand nel 2016. Ma non solo.
MUSICA HOUSE E LETTERATURA COME MUSE
È estate. Molti sicuramente avranno scelto isole come Mykonos per rilassarsi e divertirsi, al ritmo house. Noti sono gli happening dell’artista e attivista Paola Revenioti, così come il libro Altri Libertini di Pier Vittorio Tondelli, romanzo – come amava definirlo il suo autore – che narra le vicende di giovani libertini, i quali si rifiutano di conformasi alla società figlia del compromesso storico. Queste figure del passato e del presente fungono da muse per lo stilista.
Sul défilé si alternano costantemente elementi sartoriali – precisi e impeccabili – a dettagli solo in apparenza buttati lì a caso: dalle camicie aperte alle cinture lasciate aperte. La collezione è sensuale. Si percepisce la volontà di ribellione e di lussuria, anche grazie a una scelta di modelli adatti a interpretare il ruolo a loro affidato. Sarà mica il ritorno definitivo dell’uomo sexy in passerella?
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