Dal Giappone a Maison Margiela si scrive la storia delle TABI, scarpe sia maschili che femminili, guardate con orrore da chi non lavora nel fashion system, ma amate dagli appassionati della moda.
Che si tratti di amore a prima vista o meno, ora potrai scoprire da dove vengono e nel caso, se proprio non ti piacciono, saprai con chi dovrai prendertela.
Siamo scuri però, che anche i più scettici, dopo aver letto queste poche righe saranno pronti a cambiare idea e iniziare la loro love story con un simbolo della Moda dalla M maiuscola.
Giappone XV Secolo
Le TABI nascono originariamente come calze, non come scarpe. Un modello di calza in cotone adatto a poter essere indossato con le ciabatte a infradito della tradizione giapponese. Se le prime TABI di Maison Margiela verranno dipinte di rosso, i colori delle tradizionali TABI giapponesi simboleggiano invece la classe a cui appartiene chi le indossa, oppure l’occasione speciale per cui venivano indossate. Il blu, il bianco, l’oro e il viola sono tra i colori più utilizzati.
Giappone XX Secolo
Durante la seconda guerra mondiale in Giappone si diffondono le cosiddette Jika-tabi, letteralmente TABI che toccano il suolo. Il nuovo modello arriva negli USA nel 1951 con l’atleta Shigeki Tanaka, accompagnandolo alla vittoria della maratona di Boston.
USA 1996
Nike lancia la sua versione della scarpa TABI con il modello Air Rift. Una scarpa ibrida a metà tra sneakers e sandalo, che diventa molto popolare grazie a celebrità del calibro di Madonna. La TABI di Nike non viene però capita e apprezzata dai consumatori e cade nel dimenticatoio per ben 20 anni.
Dal 1998 a oggi
Le TABI sono diventate la firma di Maison Margiela, che le rende un vero e proprio oggetto di culto per per gli insider del settore. Una scarpa frutto di secoli di storia torna oggi alla ribalta e rivendica il suo design unico e iconico. Le rivisitazioni di questo modello da parte di altri brand non tardano ad arrivare: Prada con la collezione primavera/estate 2013 abbina completi stile samurai con calzettoni TABI sopra la caviglia. E non possiamo certo dimenticare lo scatto firmato Mark Borthwick della giovane Chloe Sevigny con addosso dei Tabi Boots neri su una spiaggia agli inizi degli anni 2000.
Questo modello di scarpa si fa portavoce dell’idea di guardare oltre al giudizio severo dell’opinione pubblica. Non conta quante persone non capiscano un’idea di stile, ce ne saranno altrettante che invece se ne innamoreranno perdutamente.
Cosa rende dunque questa scarpa così affascinante? Per i giardinieri e i meccanici giapponesi che ancora oggi indossano le Jaki-tabi è sicuramente la comodità, mentre per il mondo della moda è l’intramontabile stranezza del modello.
Non ti sei stufato di essere noioso e prevedibile? Per stupire tutti bastano un paio di TABI! Scegli quella che fa per te tra i nuovi modelli personalizzati di Maison Margiela.
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