LA STILISTA MILANESE MANDA IN PASSERELLA I PARADOSSI INTELLETTUALI ED ESTETICI DELLA MODA CONTEMPORANEA
La collezione uomo Prada autunno-inverno 2020-21 è un manifesto. Non solo del brand milanese ma anche di una micro-società, quella appartenente a una certa concezione di moda, che non vuole arrendersi ai dibattiti facili. In particolare quelli «sul classico e sullo streetwear, sulla mascolinità e sulla femminilità, sul fatto se il mondo va peggio o meglio di prima. E sulla sostenibilità.» A parlare è Miuccia Prada, nel backstage della sfilata.
Il luogo in cui i capi maschili vengono mostrati al pubblico di stampa e buyer, durante la Milano Fashion Week, è una rappresentazione simbolica di questi paradossi, ormai stantii, sostenibilità a parte, dato che è il trend del momento ed è diventata essa stessa un concetto di mero profitto. Due eden che appaiono esattamente come dice parte del titolo della sfilata: surreali. Al centro di essi l’architetto Rem Koolhaas (Fondazione Prada) ha realizzato due sculture equestri, per la circostanza. La scenografia è a cura dello studio AMO.
LA SFILATA
I modelli camminano, portando con sé non solo abiti perfetti dal punto di vista sartoriale, ma anche un punto di vista sulla gioventù – quindi il futuro -, tutt’altro che bruciata. Secondo la stilista, infatti, «i giovani sono citati sempre e solo in due casi, o quando gli si vuole vendere qualcosa oppure quando si cerca il loro consenso. Per me non è giusto e credo che i giovani vadano rispettati. Per questo credo che la moda debba includerli in un discorso più ampio che abbraccia anche il loro modo di essere eleganti.»
Il classico è il modo migliore per far emergere l’eleganza. Quindi non mancano di sfilare cappotti over color cammello o in tessuto check, gilet in lana dal taglio aderente. Camice e pantaloni in pendant, per ingentilire la figura. Borselli e porta laptop per renderlo pratico e cool, tanto che potrebbero essere incluse nella collezione femminile. L’uomo Prada passeggia, non corre; medita e si pone delle domande. Alle quali, almeno per questa sfilata, non si può dare che una risposta positiva. E in cui «i vestiti sono l’ultimo dei problemi», conclude Miuccia Prada.
Leggete qui l’ultimo articolo su Prada.
You might also like
More from Brands & Designers
Loro Piana accusata di non retribuire i suoi lavoratori indigeni in Perù
"Le nostre eccellenze": questa la value proposition che si trova sul sito ufficiale di Loro Piana alla sezione “viçuna”. E in effetti …
Donatella Versace e Dua Lipa: gli anni ’60 nella co-lab “La Vacanza”
Donatella Versace e Dua Lipa insieme per la Pre Fall 23 per celebrare l'estate italiana. La co-lab tra moda e …
Moda e design: un dialogo aparto
Dai primissimi anni del 1960, la dimensione artistica che seguì la rinascita economica, artistica e scientifica vide la moda come …