Musica e stile. Moda e carattere. Mai come oggi questi elementi si interfacciano per dare vita a progetti sull’esempio di ONESOUL, MANY PERSONALITIES voluto da Alberto Guardiani. E se Onesoul è l’iconico modello di sneakers creato dalla casa di moda italiana, i millennials sono protagonisti, insieme all’accessorio, della campagna girata dall’iper-cool video maker di Berlino Senio Zapruder.
A rappresentare i volti della generazione Y nata, così dicono, agli albori degli anni Ottanta, sono cinque personalità diverse accomunate dal piacere di indossare lo stesso modello di scarpa. Esso rappresenta l’anima, Onesoul, appunto, a cui chiunque può fare riferimento, senza distinzioni o barriere. Il contemporaneo positivo richiede questo, in opposizione allo zeitgeist negativo, il quale vuole costruire muri e innescare pericolosi precedenti. Ma Guardiani è lungimirante e pensa ai ragazzi attivi socialmente, facenti parte di quella cultura che vive ed esercita la sua creatività nei diversi cyberplaces: da Instagram, passando per Youtube, arrivando a Netflix e Spotify. Ed è proprio il beat del filmato a segnare il mood: è sollecito, vibrante, digitale.
Che sia l’inizio della creazione di una Guardiani Gang o di un progetto artistico in continuo di venire, dal momento che il progetto di storytelling ONESOUL, MANY PERSONALITIES non è al suo debutto? Lo si auspica, dal momento che è sempre piacevole vedere volti e storie eterogenee intersecarsi tra loro. Dall’azienda, infatti, raccontano i soggetti voluti per l’occasione: “C’è il Boy Next Door, con un completo rosso sdrammatizzato dalla canotta e dai movimenti decisi, come quelli dei lifestyle influencers; c’è poi il suo corrispettivo femminile, la Rock ‘n Blonde, una influencer a tinte dark. Tech Lover rappresenta invece gli amanti della new wave dell’elettronica e techno che impazza per tutta Europa, che si specchia all’altro grande fenomeno musicale contemporaneo del Trap Prince ovvero il purista della trap, conoscitore della storia del rap e hip-hop. Infine c’è The V-Dancer, ballerino di Vogueing, simbolo della cultura queer worldwide”.
Il regista tedesco non interpreta una sneaker pensata per la performance sportiva, ma un vero e proprio oggetto di design da indossare o, meglio, calzare. Il modello combina un fondo tipicamente running a una tomaia essenziale dai volumi più formali, caratterizzata da logo della casa in metallo applicato alla fascia. Tutto ciò, attraverso “luci di colori tutti diversi (…) che si alternano come in una radio che si sintonizza in stazioni diverse, a sottolineare la natura corale del progetto”, concludono.
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