Fino agli anni Venti del secolo scorso il titolo dato a questo editoriale non sarebbe stato possibile, se non addirittura inconcepibile. Il motivo è semplice: non c’erano abiti sportivi da indossare come vestiti da giorno o, volendo esagerare, abbinati a long dress per le serata importanti. Con l’arrivo di Paul Poiret e di Coco Chanel, la visione è via via mutata. Fino a oggi, sulle passerelle contemporanee, dove è facile notare una felpa accostata a del pizzo o a un tessuto in seta oppure, perché no, a un paio di stivaletti in pelle, giusto per smorzare l’aria formale del look.
Davide Grillo, nato a La Spezia (Liguria) nel 1993, si fa giovane portatore di quest’ultima estetica, ma non perché va di moda, o per mancanza di spunti creativi, ma poiché è il modo personale e unico che ha di vedere la (sua) donna di oggi, nonché la moda in generale.
Sweatshirt e maglioni in lana dai volumi over incontrano, sin dall’incipit del suo percorso come stilista, vestiti romantici, poetici, preraffaelliti. A enfatizzare gli ultimi è l’utilizzo di colori tipici di quell’iconografia: rosa, giallo, viola chiaro, bianco, un tocco di rosso e il nude. Non può mancare il nero, un classico. L’oro è espresso dalla cucitura di paillettes su due pezzi chiave della collezione autunno-inverno 2018: l’abito lungo e il completo giacca e pantalone.
Grillo continua così il suo percorso di creatore d’abiti iniziato nel 2016 con la collezione primavera-estate 2017. Esso è espresso da un continuum stilistico, visibile anche nella fase di produzione, dove ogni pezzo è realizzato e cucito a mano in Italia. La donna per il prossimo inverno è in linea con le tendenze della stagione, le quali la rappresentano più soft, pura, tranne qualche eccezione. Nell’attesa di vedere il designer ligure alla prova del prossimo estivo, auspicabilmente con delle novità in termini di modelli e silhouette, non si può che tifare per un made in Italy nuovo e, soprattutto, più genuino.
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