Nella moda vinci se hai milioni di follower, se sei popolare tra i sudditi dei social media. Accade questo, oggi, per la maggior parte dei brand. Non importa più vendere abiti, bensì diventare delle star su Instagram. Tuttavia ci sono ancora delle realtà in grado di fare abbigliamento come si deve e che, sopratutto, devono il loro successo alle vendite e non alla quantità di like. Pierre-Louis Mascia fa parte dell’ultimo gruppo, sempre più ridotto.
A consacrare il successo dello stilista è una stagione piena di soddisfazioni, in particolare dal punto di vista commerciale. A partire da giugno a Pittimmagine Uomo in quel di Firenze, continuando al TranoÏ Homme e Femme a Parigi per finire al White di Milano, la campagna di Mascia si è conclusa con dati positivi e con la partecipazione il 14 ottobre all’evento speciale organizzato da TranoÏ a Shanghai – che anticipa l’inedita fiera francese in Cina nel 2019 – sfilando per la prima volta, insieme ad altri brand del vecchio continente.
L’illustratore di Toulouse (Francia), amante delle stampe, dei colori e dei tessuti preziosi, compie così un passo ulteriore verso la definizione del suo brand interamente made in Italy, nato nel 2007. Ma è da due stagioni che il designer ha cominciato a definire la sua estetica, pensata come un guardaroba evoluto per lui e per lei fatto di pezzi facili da indossare, dal feeling naturale, stampati e prodotti in modo sostenibile da Achille Pinto, eccellenza del distretto serico di Como.
Il suo estro creativo, la sua capacità di scelta dei materiali – la migliore seta italiana, il cotone sostenibile e le tecnofibre innovative – sono risultati vincenti dopo undici anni di storia personale caratterizzata da un meritato lieto fine.
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