Guerre e religioni come strumenti per ottenere la pace. È questa la provocazione a cui tutto il mondo, tutti noi, siamo sottoposti quotidianamente. Ed è da questa che Max.Tan ha preso ispirazione per realizzare la collezione per il prossimo inverno.
Il brand di Singapore presenta abiti total black impreziositi da trasparenze e dettagli forti come silhouette ampie e giacche dai tagli geometrici importanti. Un percorso emozionale dal quale emerge tutto il lutto per un mondo, ormai morto, dove si viveva non in un locus amoenus, ma bensì nella realtà, nella vita. Oggi è tutto confezionato, falsificato: non esiste più la bellezza.
“Anche una guerra santa è una guerra. Per questo forse non dovrebbero esserci guerre sante”, così diceva Umberto Eco. E allora ecco che Max.Tan si rifà inconsciamente a questo aforisma realizzando un guardaroba per una donna sacra e profana allo stesso tempo, contemplativa, che osserva un mondo al di là (e aldilà) dove forse solo lì si può trovare la vera pace.
Max.Tan va oltre dunque, dimenticando la paura degli inizi, creando sulla base delle dicotomie della vita e portandole nella (sua) moda, proponendo forme e tessuti sempre più audaci e inusuali. Un defilé in equilibrio tra abiti facilmente indossabili e altri più fecondi, complessi e, come spesso accade, molto più interessanti.
ph courtesy: Max.Tan
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