Questa è una guida allo stile, un pò diversa dal solito. E’ irriverente, sarcastica, ma soprattutto ha lo scopo di far luce su una verità che nessuno ha mai il coraggio di dirvi e che sarà il fil-rouge, nonché il titolo della rubrica: “NON E’ CARNEVALE”. Tutti sono bravi a dirci come dobbiamo vestirci, ma non tutti lo sono quando si tratta di essere realisti. Se volete sapere come ci vestiremo la prossima stagione, guardatevi le sfilate, se invece volete imparare a vestirvi continuate pure la lettura, a vostro rischio e pericolo.
Sappiate però che i consigli e le critiche che leggerete qui, valgono per tutti i 365 giorni dell’anno, incluso Carnevale.
Oggi parliamo della STAMPA LEOPARDO.
La stampa leopardo sarà un must have anche per la prossima stagione, ma se non lo sai dosare nella giusta maniera, rischi di scendere nel volgare e questo non è nè cool, nè elegante.
Non è proprio semplice indossare un capo con stampa leopardo, perciò, in “un mondo pieno di povere Kardashian” ho deciso (come sempre) di andare controcorrente e darvi delle dritte traendo ispirazione da coloro che, il leopardato lo indossavano seriamente con charm ed eleganza. E sto parlando di icone quali Jackie O, Marilyn Monroe, Grace Kelly.
La cosa fondamentale per poter indossare alla perfezione una stampa del genere, è di sicuro l’attitude, ma quella o ce l’hai o non ce l’hai (mi spiace).
Potrei però darvi dei consigli su come abbinarla.
Tre semplici regole: sdrammatizzare, semplificare, matchare.
Per sdrammatizzare ci vuole veramente poco, basta abbinare la stampa leopardo ad un jeans o una t-shirt e il gioco è fatto.
Il problema sta nel semplificare. Se hai un capo animalier, basterebbe anche solo evitare altre stampe. Lo so, voi direte: “eh vabè è un concetto facile”, credetemi, più mi guardo intorno e più capisco che in realtà non lo è.
La tragedia invece si compie quando si tratta di MATCHARE.
Vuoi mettere una gonna? Ok anche corta (ho detto corta non giro passera), ma evitate di buttarci sopra dei top appena acquistati al sexy shop. In abbinamento alla gonna, posso anche concedervi il lusso di una calza, coprente o a rete NERA (a meno che non stiate andando a rapinare una banca, le calze color carne lasciatele pure sotterrate nel cassetto), se e solo se indossate una scarpa anche con tacco alto, ma SOBRIA.
Via libera a pantaloni leopardati di qualsiasi forma e tessuto. A sigaretta, a zampa, in jersey o in tessuto tecnico, purchè abbinati a qualcosa di semplice magari una t-shirt o una camicia per il giorno, mentre per la sera potete optare anche per un top scollato (se avete delle tette vere o finte superiori alle III° lo eviterei).
Gia l’animalier di suo non è semplice, vi prego quindi di non addentrarvi in situazioni nelle quali non riuscireste a uscirne. Perciò con che colori potete abbinare il leopardato? Ovviamente si al nero e al bianco . Bene anche i toni del nude.
Per il marrone invece, il discorso si fa complicato, perchè deve essere della stessa tonalità di che compare nella stampa leopardata Esempio: il leopardato chiaro lo abbiniamo al cammello. Il leopardato scuro al marrone. Soprattutto evitate di accostare il marrone o il cammello direttamente alla stampa. Quindi cappotto cammello con scarpa leopardo si. Pantalone marrone con blusa o scarpa leopardo, o viceversa, vi prego anche no.
Super si agli accessori leopardati!! Uno alla volta, al massimo due. Qualora decidiate per il duo, sappiate che devono essere dello stessa stampa… AUGURI.
Sulle borse e le scarpe potreste anche sbizzarrirvi nel senso di forme o materiali (anche se i cuissardes leopardati li eviterei a prescindere), ma sempre facendo attenzione ai capi e ai colori con i quali si abbinano. Benissimo accostarle a capi anche più “hot” in nero o rosso per consolidare il mood “roar”, ma SENZA ESAGERARE.
Direi che come per tutte le stampe in generale, ma con questa ancora di più, vorrei dare l’ultimo consiglio. Occhio alla vostra fisicità. Va bene che “grasso è bello” (anche se all’inizio lo slogan originale credo fosse “grosso è bello” poi misà che per sbaglio qualcuno si sia mangiato la “o” e ci abbia aggiunto la “a”), ma evitiamo l’effetto stampa lievitata o di ridicolizzare le nostre forme piuttosto che valorizzarle, cosa che, a quanto pare a Dolce e Gabbana riesce piuttosto bene.
Per concludere, ricordatevi sempre che non vi chiamate, nè Nicki Minaj, nè Kim Kardashian, ma soprattutto non siamo negli anni’80, né tantomeno sul set della Tata.
Quindi NO
NO
e poi NO
Perciò per cortesia e, soprattutto per il bene delle cornee di chi è costretto a guardarvi, SIATE ROAR, MA CON ELEGANZA.
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