Tutto questo da diverse stagioni rappresenta un apripista per sondare e verificare i gusti di chi non si adegua alla massa.
Anche questa stagione Nais, lascia da parte scritte e disegni facili: e continua nel suo percorso unico e riconoscibile. Le novità? L’utilizzo del poliuretano (aspettate e ne vedrete di bellissime) e il nero che viene acceso da poche grafiche degne della migliore digital-art: roba che potrebbe stare nei musei di arte moderna (vedi quella coi canestri e i cieli con le nuvole, un tuffo al cuore).
Fin dall’inizio Nais è stato riservato a quelli più ‘avanti’, quelli che hanno guardato a Rick Owens e hanno sognato che questo gusto si contaminasse con lo streetwear ed entrasse far parte davvero e democraticamente nello streetwear.
Non una scelta dettata dal portafogli, ma una scelta di gusto e se vogliamo, uno stile di vita. Nais ha risposto a questa esigenza ed è questo, in fondo, il suo grande merito. Un piccolo sogno tradotto in realtà.
Info: Minimarket page.
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