Un classico è un oggetto, un artefatto, resistente al tempo. Alle novità. Peccato che le ultime siano sempre meno in ambito moda, e forse è proprio per questo motivo che sono sempre più in auge i pezzi storici, creati negli anni, alcuni anche secoli fa. Come la camicia bianca, i sandali alla greca, il cappotto e, in ultimo, il jeans. Insieme alla white shirt è il capo di abbigliamento da possedere sempre nel proprio armadio, soprattutto quello femminile. Dal classico denim a quello in avorio, passando per quello grigio o nero, se non addirittura stampato (o strappato), è l’indumento capace di dare confort in un’occasione elegante e rigore in qualsiasi altro momento della giornata.
Qual è la sua storia? Come molti elementi attinenti al mondo della moda e della creazione di vestiti, l’origine del jeans è rinvenibile in Italia, tra Genova e Torino. Secondo Wikipedia, infatti, è nel XV secolo, in Piemonte, che si realizza quello che sarà poi l’indumento come lo si conosce oggi: “la città di Chieri (Torino) produceva un tipo di fustagno di colore blu che veniva esportato attraverso il porto antico di Genova, dove questo tipo di “tessuto blu” era usato per confezionare i sacchi per le vele delle navi e per coprire le merci nel porto. Considerando che all’epoca si usava dare ai tessuti il nome del luogo di produzione, si ritiene che il termine inglese blue-jeans derivi direttamente dale parole bleu de Gênes ovvero blu di Genova in lingua francese.”
Ma è l’America a consegnarcelo nell’Ottocento: “Nel 1853, in seguito alla scoperta dell’oro in California, Levi Strauss per vendere capi d’abbigliamento utili ai cercatori d’oro, fondò a San Francisco la Levi Strauss & Co., che è oggi con il marchio “Levi’s” e il mitico modello “501” l’azienda con la quota maggioritaria nella vendita dei jeans. Comprò anche dei tessuti per le tende che poi utilizzò per fabbricare dei grembiuli da lavoro. Questi ultimi inizialmente erano poco resistenti e scomodi. Strauss provò a migliorarne le qualità utilizzando il denim, un tessuto resistente, pesante e di colore blu.”
Oggi ne esistono di silhouette diverse; la vita si porta alta, media o bassa; altrettante sono le lunghezze disponibili: petite, tall e normale. Per non parlare dei colori, delle stampe e della zampa, ovvero la forma che il modello prende dall’anche sino alla fine, sulla caviglia: skinny, a sigaretta, flare, boyfriend, cropped, e via discorrendo. L’unica cosa immutata resta il materiale, la composizione: il cotone.
Nella selezione proposta le stampa e i colori sono limitati a quelli classici – come del resto lo è il protagonista in questione – poiché si vuole ritornare a focalizzare l’attenzione sull’essenza del capo e l’essenzialità di una vita in cui sia ha troppo di tutto, anche nel proprio guardaroba, con il rischio di trascurare non solo il possedere veri e propri pezzi iconici ma anche tutto il quotidiano.
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