“La vita è molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata”. Così affermava il filosofo cinese Confucio. Questo principio, nei secoli, ha portato la società a dividersi e a seguire due strade: quella impegnata a massimizzare ogni aspetto della sua esistenza, e quella che invece ha imparato a ridurre il proprio percorso a ciò che è effettivamente necessario: vivere, respirare, nutrirsi, e quant’altro. Da questi ultimi, sopratutto a partire dai primi del ‘900, si sono ispirate in un certo senso anche alcune correnti artistiche, quali il razionalismo, la Bauhaus, l’Arte Povera, e, più in generale, il minimalismo. Ed è proprio quest’ultima scuola, nella figura di uno dei suoi più importanti esponenti, ovvero l’artista americano Ellsworth Kelly, ad avere ispirato la collezione di guanti per il prossimo inverno di Aristide.
Tuttavia, concepire un mondo puro e lineare non significa renderlo monotono, noioso. Anzi, proprio grazie alla sua struttura intuibile, è possibile plasmarlo con tinte suggestive e sfumature inedite che ne vanno ad arricchire i contenuti così come i valori. Come i dipinti di Kelly – che era anche scultore e illustratore -, e gli accessori proposti dal marchio made in France.
Bertrand Mahé, direttore creativo e fondatore di questa realtà creativa dal 2010, prosegue la sua ricerca stilistica servendosi del mondo dell’arte quindi, e seguendo un percorso, un approccio per questa nuova collezione che richiama proprio la struttura del trittico: il primo elemento è infatti costituito dalla semplicità delle linee dei guanti in cui sono banditi orpelli e frivolezze, il secondo è quindi la funzionalità la quale, anziché cadere nella noia, contribuisce a creare uno stile, quello unico di Aristide. Questa bozza viene poi resa tridimensionale, viva, dai colori accesi, senza regole, e dal pellame con cui il guanto è realizzato.
“Go ahead, put your head inside. Take a look around!”. Così Kelly sollecitava la giornalista Rachel Coock in un’intervista rilasciata al The Guardian l’8 novembre 2015, appena un mese prima di morire. E questi guanti, sono proprio il frutto di una ricerca coraggiosa, di un creativo, Mahé, che non si pone limiti alla sperimentazione, alla conoscenza. Un omaggio all’arte che si fa arte stessa.
ph: press office
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