L’attenzione del Direttore Creativo di Gucci, Alessandro Michele, verso quei punti di forza che fanno leva sul pubblico, hanno aumentato il fatturato della Maison in maniera esponenziale, tributandolo a tutti gli effetti tra i brand più influenti e potenti del nuovo millennio.
Ma facciamo un passo indietro.
Alessandro Michele viene nominato Direttore Creativo di Gucci nel 2015, già attivo nella Maison dal 2002 (fu lo stesso Tom Ford ad assumerlo) si dedica inizialmente agli accessori e successivamente affianca Frida Giannini come Direttore Creativo Associato. L’improvviso congedo della Giannini ad una settimana dalla presentazione della collezione uomo 2015-16 fa sì che Michele si ritrovi improvvisamente a dirigere uno dei più noti marchi storici Italiani.
La sfilata è un successo. Una nuova estetica totalmente rivoluzionaria per Gucci.
Nei primi 3 trimestri la Maison ottiene una crescita pari al 50%. Sono ben 20 anni che non si arriva ad un tale fatturato.
Sono svariate le collezioni ad oggi presentate da Michele e le vendite sono sempre in crescita. La rivoluzione abbracciata in casa Gucci non riguarda esclusivamente l’estetica e l’abbigliamento.
Di fatto le varie tecniche di marketing, l’investimento sul sito e-commerce, la promozione attraverso testimonial come personaggi famosi e influencer, hanno reso Gucci uno dei brand preferiti dai Millenials.
Alessandro Michele sembra conoscere quello che i giovani vogliono.
Proponendo look dai colori accesi, frasi ricamate in stile tumblr, il perfetto equilibrio tra l’accessorio vintage e quello feticista, l’opulenza in chiave streetwear, la storia dell’arte classica e il lurex degli anni 80; l’immaginario Gucci diviene desiderio irresistibile. Riesce a catturare l’attenzione con sfilate d’impatto, a volte riflessive a volte sfrontate, selezionando modelli dalle bellezze insolite e dai tratti caratterizzanti, promuove campagne pubblicitarie dal sapore pragmatico e rivoluzionario come quella ispirata alle proteste giovanili degli anni ’60.
Potremmo suddividere la clientela Gucci, la più giovane ovviamente, in due categorie: chi compra Gucci perché riconosce il genio – ed ovviamente l’alta sartoria e la qualità dei materiali – e chi lo compra perché semplicemente promosso da influencer e Pop Star.
Sembra proprio essere quest’ultima la chiave delle maggiori vendite della Maison da parte della clientela più young: di fatto la Maison Gucci è molto attiva online, specialmente su Instagram, riuscendo sempre a produrre materiale super hype. Le collaborazioni con personaggi famosi ed influencer sono il mezzo comunicativo per eccellenza ed i social network ne sono il vettore più potente.
Due milioni le citazioni del marchio su Instagram.
Negli Stati Uniti, gli adolescenti posizionano Gucci tra i 10 marchi favoriti.
Sono proprio gli under 35 i maggiori acquirenti del brand, contribuendo nel 2017 ad una crescita dell’85% del mercato del lusso.
La proposta di un lifestyle Gucci è vincente, la Maison decide di aprire a Firenze “Gucci Garden”, uno spazio che ospita una boutique, un ristorante stellato ed un’area espositiva. Una rappresentazione del lusso apparentemente accessibile a tutti.
Gucci ha già avuto un periodo d’oro sotto la guida di Tom Ford, nel 1994 Direttore Creativo della Maison per 10 anni. Con lui le campagne pubblicitarie più sensuali e la rivalsa di Gucci nel mondo della moda di quegli anni. Decisamente opposti dunque i due designer, Ford e Michele, ma entrambi hanno dimostrato di saper restituire vitalità e lustro allo storico marchio fiorentino di Guccio Gucci.
Alessandro Michele volge lo sguardo al futuro, in chiave prettamente retrò, centrando a pieno l’obiettivo di vendita: i Millenials sono il futuro. E nel futuro noi Gucci lo vogliamo.
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