La sfilata Fendi per la stagione autunno/inverno 2019-20 è un tributo commovente della casa italiana al designer Karl Lagerfeld recentemente scomparso e al suo mandato di ben di 54 anni come direttore creativo della maison.
Al di fuori della sfilata Fendi di giovedì a Milano c’era la solita folla di un gruppo di manifestanti anti-pelliccia, ma dentro, la storia era completamente diversa.
Non appena entrati nella location, l’omaggio della casa italiana al compianto Karl Lagerfeld è stato immediatamente avvertito: sopra l’entrata della passerella, compariva difatti un’installazione con la sua celebre firma, ad ogni posto gli invitati trovavano una commovente carta-tributo e la collezione, sotto le note di “Sono Triste” di Ornella Vanoni, portava con sè gli ultimi schizzi di Lagerfeld per Fendi.
Sono triste, anche adesso. Triste perche non rispondi,
Non torni più.
Non è di certo un segreto che Karl Lagerfeld non fosse solo incredibilmente prolifico, ma anche un maestro nel suo mestiere.
La collezione Fall 2019 ha infatti introdotto nuove interpretazioni di alcuni classici Fendi, tra cui la borsa Baguette che, recentemente ripresa, sta subendo una grande spinta dalla casa di lusso con l’obiettivo di riportare in auge la sua magia nostalgica. In questa stagione, la borsetta viene aggiornata in due versioni, una in ecopelle verniciata con un cuscinetto in rilievo e un’ altra invece con un’ imbracatura multi-strap. Siamo certi che vedremo entrambe le versioni molto presto su Instagram.
Mentre molte star dello streetstyle indossavano la loro migliore versione della collezione logomania Fendi, Karl aveva invece previsto un cambiamento di rotta della griffe con un nuovo logo in versione “Karligraphy double-F”, la doppia F incrociata in corsivo, mettendola praticamente su tutto, da calze e calzini alle tute a collo alto fino alle camicie e alle pellicce.
Quello che Lagerfeld ha sempre saputo bene era bilanciare la modernità con la raffinatezza, e tutto ciò compare anche in questa sua ultima collezione.
Gli indumenti, tutti dal taglio sartoriale, erano robusti e stretti in vita, gli abiti erano adornati da grandi fiocchi sul davanti che si protraevano fino alla parte posteriore, mentre i capispalla presentavano dettagli in pelle tagliata al laser o con cerniera. Eleganza, classicismo e femminilità nelle forme, con un pizzico di modernità attraverso i tessuti e le tonalità. Questo era Karl.
Il finale della passerella è stato a dir poco emozionante.
Gli “Heroes” di David Bowie in questo caso le modelle, hanno fatto il loro ultimo giro in passerella con gli occhi ricoperti di lacrime mentre la folla altrettanto commossa, ha inscenato una standing ovation all’uscita della partner creativa Silvia Venturini Fendi.
Infine Fendi ha proiettato una video-intervista di qualche anno fa, nella quale il Keiser racconta del suo primo giorno di lavoro presso la maison. “Me lo ricordo molto bene” dice Lagerfeld nel filmato mentre disegna un bozzetto del suo outfit. “Avevo un cappello di Cerruti, i capelli lunghi, occhiali neri e una cravatta lavallière stampata. Sopra indossavo una Northfolk jacket, una giacca da caccia inglese, con pantaloni à la française e degli stivali. E una borsa che avevo trovato a Milano. Era il 1965″.
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