Ce ne vuole di coraggio a reinterpretare il concetto di bianco e nero, soprattutto nella moda. In primo luogo perché la questione – il concetto estetico – è già stata letta in passato dai maestri della couture, fino a oggi, con la collezione di Alta Moda disegnata da Maria Grazia Chiuri per Dior, pensata per la corrente stagione estiva e ispirata all’arte surrealista. Insomma, è un rischio azzardare una nuova visione della dicotomia, dello yin e yang. Max.Tan si mette alla prova in tale senso, con la collezione donna per il prossimo inverno.
L’obiettivo stilistico del brand di Singapore, presente sul mercato del 2010, è quello di studiare i limiti tra i due colori, indicati come il rapporto tra bene e male. In effetti, benché le proposte siano ben nette, con una parte decisamente black e l’altre in total white, a metà del percorso cromo-concettuale si realizzano cinque modelli, in grado di esprimere le potenzialità in termini di sfumature della coppia, invocando un climax discendente – o ascendente, dipende dal punto di vista – verso le tonalità candide, generatesi da quelle più scure.
La silhouette proposta gioca, come di consueto, sui volumi e le lunghezze, osando con corpetti utilizzati come segno, indicante proprio quelle sfumature ponte tra un modo e l’altro. Ecco allora insinuarsi il dualismo tra giusto e sbagliato: l’errore per Max.Tan non è più un difetto, o meglio si identifica come tale quando va oltre i limiti, sebbene è noto siano relativi in un contesto di marchi di abbigliamento i quali tendono a sperimentare, a osare con tessuti e forme.
Ispirata all’antico Egitto, alla dea Anubi con la sua testa di sciacallo, la proposta per il guardaroba invernale ha come protagonista il caftano, scelta insolita per una collezione pensata per le temperature fredde. Ma d’altronde la casa di moda ha sede e vita in una zona del mondo, a sud della Malesia, esente dal disagio, dato che vive un’eterna estate. La femminilità che ne emerge, allora, è una sorta di cat-woman all’avanguardia, fiera, angelica e dannata al tempo stesso.
Rispetto alle scorse stagioni il brand ha compiuto un passo in avanti, soprattutto a livello stilistico, assestando la sua estetica ed enfatizzato il lato sperimentale, sempre più inedito oggi giorno, in particolare sulle passerelle dedicate al prêt-à-porter.
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