Da qualche settimana Wait Order è orgoglioso di avere tra i suoi designer un nome nuovo. Marta Zampolini.
Nel team di Wait siamo conviti di trovarci di fronte a uno dei nomi più interessanti del panorama italiano e non solo.
Marta Zampolini realizza due collezioni, una prima linea e una collezione sportswear dal taglio avanguardistico.
Quello che amiamo de suo brand è la capacità di essere decisamente di tendenza, con i suoi look black dal gusto dark-rock, ma allo stesso tempo originale grazie alla peculiarità che la contraddistingue.
Tutti i capi, infatti, grazie a un sapiente uso di zip sono trasformabili: si modificano ed evolvono.
I pantaloni da corti diventano lunghi, le felpe hanno le maniche staccabili, spesso diversi dettagli dei capi da donna trasformano il prodotto da semplice a eccentrico e vice-versa
Ciao Marta. Raccontaci come nasce il tuo brand. Quando hai capito che saresti diventata una stilista?
Non credo di averlo ancora capito!! Rispondo sempre così, ma penso che posso ringraziare mia nonna, la mia prima grande donna. Lei era una sarta e mi faceva disegnare i miei abiti per le feste o cerimonie e insieme scegliavamo stoffe, abbinamenti…è tutta opera sua!
Poi quando sono andata allo IED di Roma ho capito che amavo stare sveglia la notte per progettare gli abiti, realizzare cartamodelli…credo di aver fatto un giusto percorso formativo!
Poi la passione e la sete di imparare hanno aiutato…e aiutano tutt’ora.
Qual’è stata l’impulso che a un certo punto ti ha spinta a partire per Berlino?
Hai presente un animale in gabbia…tipo un’aquila (il vero simbolo di libertà) bene….io mi sentivo così. Soffocata, limitata, chiusa, con il “cervello legato”. Avevo già fatto un grande passo quando mi sono trasferita per 6 anni a Roma…ma quando sono andata a Berlino…ho respirato la vera aria di libertà. Io in Italia lavoravo già per un’azienda molto importante e avevo un contratto a tempo indeterminato…abitavo a casa mia…era tutto perfetto. Una bella gabbia…ma sempre una gabbia era.
Berlino non mi ha limitata in nulla…mi ha semplicemente accettato per quella che sono…sia nel mondo del lavoro sia nella vita privata.
E’ una forte carica di adrenalina per una ragazza di provincia come me.
Ma prima di partire per Berlino avevi già un contratto lavorativo in Germania? Oppure hai fatto un salto nel buio?
Sono partita senza avere un appoggio o un contratto lavorativo, volevo solo realizzare un sogno e vincere una scommessa fatta con mio padre tempo fa. Non sapevo come, non avevo un progetto in mente ma solo un obbiettivo.
Berlino mi ha presentato le persone giuste con cui poter collaborare che a loro volta mi hanno presentato altre persone che………..quella città è pazzesca! Ogni mattina è sempre diversa dalle altre, non puoi programmare nulla…le cose accadono! E poi si conoscono sempre tante persone.
Raccontaci come nasce l’idea che ti contraddistingue, quella delle zip e dei capi trasformabili.
Proprio durante un viaggio (tratta Berlino-Roma) ho avuto l’idea. Non ci crede nessuno…ma giuro non prima di allora avevo mai pensato ad un abbigliamento trasformabile. Ero in volo e intorno a me c’era gente che si vestiva e si spogliava per gli sbalzi di temperatura.
C’era la donna con il tailleur che si metteva la giacca sulle gambe per il freddo, la ragazza che indossava la canotta ma si faceva un giro di sciarpa intrecciato sul busto…insomma mentre ero lì che li osservavo pensando alle varie difficoltà, al viaggio, ai viaggiatori e i loro bagagli…ecco l’idea.
Abiti trasformabili per chi viaggia e anche per chi esce la mattina e deve andare a lavoro con un certo stile ma poi va con gli amici a prendere un aperitivo e non può passare a cambiarsi. In un unico capo hai più outfit. Pensa a tutti i viaggiatori che partono da un posto freddo e arrivano in un posto caldo…felpe, pantaloni, giubbetti, borse. Il brand Zampolini ti fa vestire con una felpa che diventa una tee a maniche corte, pantaloni che da lunghi diventano shorts, con tasche ovunque dove poter mettere passaporti, telefono o varie carte d’imbarco. Hai tutto a portata di mano in un “lampo” 😉 a questo abbigliamento “tecnico” e da viaggio abbiamo aggiunto lo stile ricercato e fashion che contraddistingue noi italiani nel mondo.
Questa caratteristica esiste anche nella tua prima linea?
Questa idea abbiamo cercata di utilizzarla sia nella prima linea con gli abiti da sera trasformabile, sia nella collezione sportswear The Travel per uomo/donna.
Cosa c’è di berlinese e cosa c’è d’italiano nella tua collezione?
Il tedesco è una persona più pratica, già più portata al viaggio, lui deve avere tutto sotto controllo, super tecnologico, sempre all’avanguardia ma per un fattore stile noi italiani siamo imbattibili. Dopo il buon cibo è la moda e l’arte che ci contraddistinguono nel mondo.
Raccontaci la collezione presente su Wait Order.
Nella collezione Black FW1516 che trovate su Wait Order c’è anche un altro forte punto fermo del brand…il nero.
Il nero non ci abbandona mai, è stato appurato che sia il colore che da maggiore sicurezza e serenità alla persona che lo indossa. E poi diciamoci la verità…è una scelta sicura! Chi sceglie nero non sbaglia.
E’ una collezione molto ricercata e proprio perché amo viaggiare vi dico che questa collezione è stata disegnata tra Parigi, Berlino e l’Italia.
L’ Eco pelle non è semplicemente nera c’è impressa la treccia del maglione di lana che ti realizza la nonna (tradizione italiana in un materiale innovativo)…ci sono varie scale di nero, lavorazioni, tessuti ricercati e poi il nostro cavallo di battaglia, la felpa zaino. Andiamo molto fieri di questo capo che non solo diventa una tee a maniche corte bensì nella felpa c’è lo zaino che non puoi portare come bagaglio a mano nei voli lowcost. Ora andate dalle Hostess e snobbatele ahahaha 🙂
Stai già lavorando alle prossime collezioni? Ci dai qualche anticipazione? Inserirai del colore?
La collezione SS16 è pronta! è stata una corsa contro il tempo perché gli impegni aumentano e devo ritagliarmi sempre il mio spazio per disegnare. Alla mia responsabile sartoria tempo fa mi sono presentata con un braccio disegnato perché non avevo la carta e certe idee o le butto giù subito o addio!!
Ero al gate (sempre in volo!) non avevo la borsa e avevo tutte le cose in mano: passaporto, telefono, fazzoletti…sono un casino! L’hostess mi ha guardata disperata…e lì ho pensato a quando vado a sciare, al mio giubbetto con le tasche sulle braccia per mettere lo skipss. Salgo sul volo mi siedo, chiedo una penna e ho disegnato la felpa con le maniche/tasca…ci sono due zip sulla parte dei gomiti che aprendole escono fuori queste due tasche bellissime con una fantasia “colorata” (evento!)…e tu metti tutto lì, non hai bisogno di nulla! O per esempio il gilet bag che trasformandosi………… 😉 beh direi di non aggiungere altro no?!
Comunque sì, ci sarà un po’ di colore…anche se nelle prove sdifettamento la mia cartamodellista e la mia sarta si guardano e la battuta è sempre la stessa “ma che collezione è AI o PE?”
Allora qui mi criticano tutti ma come sempre non me ne frega niente.
Qual’è l tuo stilista preferito, nel senso quello che ami indossare, e quale invece quello (o quegli) che hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro.
Il designer che mi ha più influenzata è Galliano. Quando era da Dior io impazzivo.
Lui, un’ artista così moderno, portava avanti una Maison così storica.
Ma vi rendete conto delle grosse difficoltà che aveva? cioè lì rischi che se sbagli vieni messo sulla ghigliottina! Non è una casa di moda nuova è la storia della moda. Le difficoltà sono tantissime e sei sempre al centro dell’attenzione, non sei solo un designer, lì sei IL DESIGNER e lui per sostenere un lavoro del genere così importante si è dovuto creare un personaggio. Non mi sono stupita che sia scoppiato! Sfido chiunque. Poi certo…poteva impazzire in maniera diversa non facendo atti razziali.
Il fato vuole che crescendo ho iniziato ad amare e indossare Margiela e Yamamoto…loro fanno arte.
Tu immagina quando ho scoperto che Galliano era la nuova “mano” di Margiela…non finirò mai di ringraziare Renzo Rosso, mai scelta fu più giusta.
Ora criticatemi, ma io la penso così.
Mi dici John Galliano. In cosa ti ha influenzato John?
Come Galliano sono sempre stata criticata e grazie a lui ma ho imparato ha crearmi un personaggio! Nessuno sa chi io sia realmente, nessuno capisce il mio punto debole, pensano solo che io sia una tipa bizzarra che si veste di nero e spesso risponde con il dito medio alzato. C’è molto di più dietro…ma non importa ,a gente deve apprezzare e provarmi a conoscere nelle mie collezioni.
Dove sono in vendita attualmente le tue collezioni? In Italia o anche all’estero?
Negozi, oltre ai due big online SuperFly Deluxe e Business Brand, li abbiamo ad Alessandria, San Teodoro, Ibizia, Foligno, Spoleto, prossimamente Roma e stiamo provando ad aprire il nostro primo store “mobile e trasformabile”! Stay Tuned 😉
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