“Rave like you are Five” Lo Stilista italiano Alessandro Michele festeggia i suo cinque anni da Direttore creativo di Gucci e presenta alla fashion week un uomo libero dalle convenzioni e pregiudizi come fosse un bambino.
Gli ospiti sono seduti su delle gradinate, molto simili a banchi di scuola, la sfilata si si tiene in una grande arena di sabbia al centro un enorme pendolo oscillante che scandisce il tempo.
I look della sfilata seguono un evoluzione, i primi più infantili ed un po disordinati, diventano mano a mano più classici e composti, per poi stravolgersi completamente.
La collezione FW 2020 Gucci è un invito a “rivedere e riconsiderare” la mascolinità attraverso un ritorno all’infanzia ed all’adolescenza.
Troviamo shorts con calzini alle ginocchia, camice abbottonate male, porta pranzo, cartelle e jeans macchiati di chi si è sdraiato sul prato.
Ma l’infanzia presentata da Gucci non è un infanzia spensierata ma piuttosto combattuta e a suo modo “dark”. L’infanzia di chi ha cercato di capire qual era il proprio posto e il proprio scopo come si lascia intendere sia dalla borsa monogramma con la scritta “Fake” da un lato e “Not” dall’altro e della t-shirt stampate “impatience”(impazienza) and “impotence.”(impotenza).
Alessandro Michele con questa sfilata fa un salto nel tempo decostruendo l’idea classica di mascolinità mostrato nel suo originale modo me non c’è un unico modo per esser uomo.
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