Ci sono designer che realizzano abiti o accessori per vocazione, ma esistono anche artisti che producono quest’ultimi utilizzandoli come strumento per comunicare se stessi. Questo è il caso di Antonio Polizzi fondatore di APOOO. Un brand dall’animo beat e indipendente, poco avvezzo al finto glamour, ma che sa creare borse moderne ed eleganti.
Intervista con Antonio Polizzi fondatore di APOOO:
Quando hai deciso di fondare APOOO?
Precisamente tre anni fa. Feci una mostra in cui protagonisti erano tre materiali a cui corrispondevano tre concetti, che poi sono le tre “o” o “zeri” del mio marchio, a seconda della lettura che una persona vuole dargli. Lì ho scoperto che la pelle era, rispetto ad esempio al plexiglass, più facile da plasmare secondo i miei concetti le mie idee. Da qui le borse, che io chiamo “contenitori del disordine”.
Come hai scelto il nome del marchio?
Come ti dicevo è stato tutto conseguente alla mostra di tre anni fa. In realtà APOOO non rappresenta solo un logo, ma anche e soprattutto l’idea del cerchio, che è infinito… Un concetto che faccio mio e che rispecchia la qualità di queste borse fatte con pellami unici, della mia Terra ( la Sardegna ).
Che significato vuoi trasmettere con i tuoi “contenitori”?
Uno molto personale. Con loro cerco di comunicare qualcosa che viene da dentro, che mi stimola. Le borse sono il risultato di questo mio dialogo interiore; così facendo riporto l’equilibrio fuori e dentro me stesso.
Qual è l’approccio stilistico che segui nel creare le borse APOOO?
Parto dal materiale, al quale segue un’idea ben precisa. Questi due elementi viaggiano così in parallelo, com’è successo per l’angolo a novanta gradi, molto complesso da realizzare, che è protagonista di tutti i miei pezzi. Inoltre non faccio foderare le borse: voglio che il prodotto, anche se di altissima fattura, rimanga alla vista grezzo, vero.
Quali sono gli aspetti più complessi nell’emergere come brand?
In generale è difficile. Per quanto mi riguarda però, parto con tanta forza d’animo insieme alle mie borse e vado a presentarmi nei negozi. Così incontro di persona i proprietari, e da molti di loro ricevo ottimi consigli, anche se poi tutto, come dicevo, parte da me. E’ importante l’approccio personale, in questo modo anche i clienti percepiscono quanto vale ciò che acquistano, ovvero i miei “contenitori”.
Progetti futuri?
A breve andrò a Parigi per presentare la nuova collezione. Dopodiché Berlino. Parteciperò con un’installazione permanente realizzata in plexiglass all’interno di un negozio che vende APOOO. L’opera è un vero e proprio contenitore suddiviso all’interno da alcuni materiali unici provenienti dalla Sardegna. Questo luogo è molto importante per me perché è lo strumento primario che mi permette di realizzare le mie borse. Così come la mia famiglia, che è fondamentale nella realizzazione di ogni mio accessorio.
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