Anima hyppie in corpo hipster. Pangaia, il brand ecosostenibile e la sua linea di piumini “floreali” FLWRDWN
Gli amanti dei colori e dei “cozy look”, ma sopratutto della natura, avranno sicuramente un capo 100% green di Pangaia nell’armadio, o perlomeno avranno sentito parlare del brand.
Scopriamolo più da vicino! Il nome Pangaia nasce dall’unione di pan-all inclusive e gaia-madre terra.
“Siamo un collettivo globale composta da un cuore e molte mani – scienziati, tecnologi, designer – che creano prodotti essenziali a partire da tecnologie innovative e materiali bioingegnerizzati.”
Uno dei temi che sta coinvolgendo il mondo della moda è la sostenibilità. Il consumatore generico è sempre più rivolto ad un economia green e per alcuni la sostenibilità è diventata quasi un requisito fondamentale in un capo di abbigliamento.
I brand esistenti, da tempo, si stanno operando per migliorare l’impatto ambientale della propria filiera produttiva: dalla materia prima alla distribuzione del prodotto finale. Moltissimi brand emergenti invece, basano l’intera filosofia dell’azienda su questo concetto. Risultato: la concorrenza è davvero spietata!
Ciò che distingue Pangaia da altri brand sostenibili è che la sua mission non è semplicemente quella di creare prodotti esclusivi con materiali green ma è quella di creare una piattaforma di ricerca, in collaborazione con scienziati e innovatori provenienti da tutto il mondo e mettere alla portata di tutti i risultati.
Il brand statunitense collabora con istituti di ricerca, laboratori e scienziati del mondo per risolvere i problemi nella scienza dei materiali e presentare queste innovazioni all’interno dei prodotti.
Sono moltissime infatti le tecnologie 100% green utilizzate nella produzione degli articoli. Felpe, tute e t-shirt realizzate in fibre di alghe marine, pelli vegetali realizzate con semplice buccia di uva, coloranti botanici ottenuti da rifiuti alimentari e risorse naturali, materiali riciclati post-consumo.
Uno dei laboratori di ricerca supportato si trova in Italia ed è proprio qui che è stato inventato FLWRDWN. Si tratta di un’innovazione, frutto di dieci anni di ricerca all’interno di un piumino. Piumino, in realtà, non sarebbe proprio il termine esatto, infatti quest’ultimo non è riempito di piume ma bensì di fiori! Più precisamente un mix di petali di fiori selvatici e di un biopolimero, mescolati ad un aerogel.
I fiori selvatici vengono coltivati in aree appositamente create per favorire la ripresa della biodiversità e per preservare le farfalle locali, le distese di campi non richiedono irrigazione e assorbono anche 12 tonnellate di CO2 per ettaro. L’esterno della giacca è realizzata invece in nylon e poliestere riciclati, dando vita a un capo super leggero, biodegradabile e 100% green.
Il design è oversize e unisex, colorati, adatti a uomini, donne e bambini, talmente minimali da essere quasi concettuali. Anche il packaging è fedele alla filosofia dell’azienda: realizzato in fibra bio e plastica alternativa che scompare in sole ventiquattro settimane.
La collezione, acquistabile online, è completata con accessori altrettanto caldi e soffici. I prezzi variano dai 100,00 € per gli accessori più piccoli fino agli 850,00 € del piumino più elaborato.
Pangaia agisce in modo etico al 100% per il successo della sua mission. Si impegna nella produzione di abbigliamento sostenibile, in favore della comunità. Alla base di ogni suo lancio c’è un motivo ben preciso: raccolte fondi, come quella a favore dei Medici Senza Frontiere, la tutela delle api con la sua capsule collection disegnata da Takashi Murakami, fino alla donazione continua a 5 Gyres: organizzazione no profit che si occupa dello smaltimento della plastica.
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