Spesso gli abiti rivelano molto più di chi guarda, rispetto a chi li indossa. È lo sguardo a determinare il severo giudizio di un abito. Lo sguardo appannato, il più delle volte, da pregiudizi e luoghi comuni.
Tutto parte dalla Venere di Milo per passare nei corpi di famose star come Cher e Rihanna. Dibattuto e criticato, proprio come ogni star che si rispetti, il naked dress ha lasciato alle sue spalle una storia controversa e iconica lunga decenni.
Tra scandali e attimi indimenticabili, vogliamo ripercorrere i momenti più criticati di un abito che calza come una seconda pelle, proprio a dare l’impressione che chi lo indossa sia totalmente nudo.
Cos’è il naked dress?
Il naked dress è una vera e propria contraddizione, lo è fin dal suo nome, che è letteralmente un ossimoro: essere nudo, ma indossando un vestito. Chi meglio della protagonista di Sex and the City poteva celebrare il carattere provocatorio e audace del naked dress?
Un abito che non è per le insicure o per chi si vergogna del proprio corpo. Al contrario va contro tutte le convenzioni che soffocano il corpo di una donna dentro abiti “idonei e consoni” alle circostanze. Qui si va nella direzione opposta e le donne indossano questo modello per riprendersi il potere sul proprio corpo mostrando più del dovuto…come a ricordarci che non è quanto mostri di te a giustificare un atteggiamento di un altro nei tuoi confronti.
Marylin Monroe questo lo sa bene, ed è diventata una sex symbol di Hollywood anche grazie a questa tipologia di abito. In occasione del compleanno di Kennedy l’attrice indossa quello che diventerà famoso come il vestito Happy Birthday, Mr. President . Un “abito illusione” impregnato della magia di Hollywood, crea una parvenza di nudità grazie alla leggerezza del tessuto sottilissimo e al posizionamento strategico dei brillantini.
Il naked dress è strettamente legato all’idea di sesso, nel senso tende a non separare la nudità della donna dal desiderio dello sguardo che si posa sul suo corpo. “Essere nudi è essere sé stessi. Essere spogliati è essere visti nudi dagli altri”. Due concetti ben diversi…solo il primo infatti appartiene all’idea nascosta dietro il naked dress.
Da dove il naked dress ha avuto inizio?
Come la nudità, il naked dress non può esistere senza uno sguardo, vive per essere visto. Non a caso, una delle opere più guardate al mondo indossa un naked dress: la Venere di Milo. 2 metri in altezza vengono lasciati per lo più scoperti e solo una parte della Venere viene avvolta in un morbido drappeggio. La Venere era l’unica degli dei che poteva essere ritratta nuda, ed è come se lei lo sapesse di essere guardata, ma questo non la mette per nulla a disagio.
Gli stessi atteggiamenti e modi di fare sicuri della Venere sono stati reinterpretati dall’attrice del film The Dreamers e anche Emily Ratajkowski che non poteva di certo perdersi l’ennesima occasione di mostrare il suo corpo mozzafiato.
Le regine indiscusse del naked dress
Chiarito che il naked dress è una dimostrazione di potere, non possiamo fare a meno ora di scoprire quali sono i corpi delle star che hanno avuto il coraggio di rivendicare il loro potere.
Torniamo alla notte degli CFDA Fashion Awards del 2014 dove tutti gli occhi erano sul Il look che ha reso Rihanna l’incarnazione del coraggio e della sicurezza. Presentandola, Anna Wintour ha commentato: “Bisogna essere audaci, anche sconvolgenti, sempre rimanendo sé stessi,” riferendosi a un vestito che in effetti urlava “questa sono io, prendere o lasciare.”
Ma se Rhianna si riesce a conquistare il titolo di principessa del naked dress, la regina indiscussa rimane la cantante Cher… Quasi quattro decadi prima, Cher ha indossato un’altra tipologia di naked dress per il Met Gala del 1974. Creato dal costumista Bob Mackie, il vestito era ricoperto di cristalli. Cinque mesi dopo, la cantante è anche apparsa sul Time Magazine con i capezzoli in vista e indossando lo stesso vestito.
Una studiata nonchalance è invece di Kate Moss nel suo abito trasparente alla festa di Elite Model Management nel 1993.
Jane Birkin, alla première di Slogan del 1969, in un luccicante vestito a maniche lunghe simile a una maglia, segna un vero e proprio spartiacque nella storia del naked dress. La cosa curiosa è che Jane arriva all’evento in quello che si aspettava fosse un vestito opaco, ma si è poi trasformato in un naked dress solo sotto i flash dei paparazzi.
Oggi abbiamo invece l’interpretazione di Simon Porte Jacquemus che fonda il suo marchio sull’attitude da naked dress. Il designer parigino crea molti naked dress, facendoli diventare il suo marchio di fabbrica, tanto che la donna Jacquemus, anche quando è totalmente vestita, mantiene lo stesso quell’atteggiamento.
“Il sesso è normale. Il desiderio è normale. L’attenzione è normale, ed è okay.”
Ecco cosa sembra oggi urlare il naked dress di Bella Hadid, Kendall Jenner e della modella vietnamita Ngoc Trinh.
Il naked dress come dichiarazione
E quando il peso del mondo cade tutto sulle spalle delle donne perché non indossare un vestito leggero come una piuma? Prima del movimento #MeToo, Rose McGowan indossa un vestito di perline con un perizoma al red carpet del VMA come dichiarazione politica personale. “Era la mia prima apparizione pubblica dopo lo stupro, volevo rivendicare il mio corpo“.
Il naked dress OGGI
Tra tutti quelli che creano i naked dress oggi nessuno può competere con Sinéad O’Dwyer che con i suoi bustini in silicone dà forma alla lotta tra i vestiti e il corpo che li indossa. Ovviamente a vincere è il corpo della donna.
“Il mio lavoro è una specie di vaffanc**o, è una dichiarazione di orgoglio del proprio corpo. Abiti per donne che non vogliono accettare lo status quo. Non dovresti sentirti obbligato a vivere secondo uno standard. Dovresti avere pieno controllo di te.”
Dopo aver letto questo articolo fossi in te farei molta attenzione la prossima volta che ti verrà in mente di giudicare una donna per cosa ha scelto o non ha scelto di indossare…
Non puoi perderti anche Bella Hadid e Barbie Ferreira “nude” su FaceTime per Jacquemus!
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