Il 2020 definirà il futuro della moda. Con le restrizioni che la nostra quotidianità sta vivendo, il Coronavirus ha sicuramente catapultato l’esperienza mondiale in un nuovo ed inaspettato scenario apocalittico. Come hanno reagito i colossi della moda?
Una delle industrie più produttive a livello economico, quella del fashion, non si è fatta intimidire, ed è subito partita una gara alla solidarietà.
Tra le varie iniziative ricordiamo le donazioni di denaro, attraverso raccolte fondi che brand come Gucci, guidato da Alessandro Michele, sta portando avanti per sostenere l’Organizzazione Mondiale della Sanità e la Protezione Civile. Per l’occasione la Maison sta divulgando messaggi positivi su tutti i suoi social, interrompendo la pubblicazione delle ultime campagne pubblicitarie e focalizzandosi sul lanciare un messaggio di speranza, accompagnando i suoi posts con gli hashtags #GucciCommunity e #StaySafe.
Anche Nike sta dimostrando il suo impegno per la comunità. Infatti, lo Swoosh ha stanziato 15 milioni e mezzo di dollari a favore di varie organizzazioni, e sta tutt’ora collaborando con un’università dell’Oregon per sviluppare attrezzature mediche. Nel frattempo, sui social ci fa sentire parte di un grande team.
Molte altre sono le aziende luxury attivamente impegnate, le quali hanno riconvertito la produzione industriale per fornire beni necessari e combattere il coronavirus. Così le eccellenze del Made in Italy si sono messe alla prova.
Armani e Versace sono stati i primi ad accorgersi della reale gravità del virus: infatti, Donatella Versace e sua figlia hanno donato, a Febbraio, un’ingente somma di denaro alla Cina, per poi rimarcare la loro presenza anche in Italia, devolvendo personalmente 200.000 Euro all’ospedale San Raffaele di Milano per il reparto di terapia intensiva.
Anche Armani ha da subito provveduto alla riconversione della produzione, occupandosi dei camici monouso per la protezione degli operatori sanitari e contribuendo economicamente a favore della Protezione Civile e degli ospedali Luigi Sacco, San Raffaele, Istituto dei Tumori di Milano e Spallanzani di Roma, continuando poi con l’ospedale di Bergamo, Piacenza e Versilia, con una donazione complessiva pari a 2 milioni di Euro.
Il gruppo Prada ha avviato nel suo stabilimento di Montone, Perugia, la produzione di 80.000 camici e 110.000 mascherine per aiutare i reparti sanitari della Regione Toscana.
La Fondazione Valentino Garavani, assieme al suo braccio destro Giancarlo Giammetti, ha donato 1 milione di Euro all’Ospedale Columbus COVID 2, inaugurato il 21 Marzo 2020. Ma la maison non si ferma: nel suo ultimo annuncio sui social, presenta l’iniziativa di Mayhoola, gruppo di cui fa parte il brand, che contribuirà all’espansione del Madrid Hospital COVID-19 IFEMA donando 1 Milione di Euro. Nel frattempo ricopre il suo feed di Rosso Valentino e citazioni che danno speranza ai 13,8mil di followers.
Il marchio bergamasco Trussardi non poteva non aiutare la sua città d’origine. Ha quindi lanciato una raccolta fondi #ConBergamo e sta devolvendo il 100% del ricavato della propria piattaforma di e-commerce in favore dell’emergenza sanitaria.
Bulgari si è subito messo a lavoro insieme al partner di fragranze ICR, producendo flaconi di gel igienizzante da fornire alle strutture mediche: si parla di 6mila pezzi al giorno, fino ad arrivare a 200mila pezzi in due mesi, in aggiunta ad una cospicua donazione a favore dell’Ospedale Spallanzani. La bellezza di un Paese tanto amato come l’Italia viene condivisa anche nel suo ultimo post su Instagram.
Come in Italia, così anche all’estero: Un esempio è Dior, il quale ha riaperto i suoi ateliers in Redon, incentrando la propria produzione sulle mascherine, le quali saranno consegnate alle persone che combattono in prima linea questa emergenza.
“Burberry supports community”. E’ forte il messaggio diffuso dalla casa di moda inglese, la quale sta soddisfacendo le esigenze mediche a 360°. Il passaggio dalla realizzazione degli intramontabili trench, alla produzione di mascherine e camici è stato repentino; ha accelerato i tempi di consegna, mettendo a disposizione il suo canale di distribuzione, per garantire un aiuto rapido e reale. Inoltre, ha stanziato un’ingente somma di denaro alle Università per la ricerca del vaccino contro la pandemia.
L’azienda Moncler non è da meno, e annuncia una donazione di 10 milioni di Euro per la costruzione di un ospedale specifico per i pazienti affetti dal COVID-19, nella città che gli ha dato tanto, Milano.
I social intanto stanno fermentando di post pieni di speranza.
New Balance, con il suo messaggio “Made shoes yesterday. Making masks today.”, si rende partecipe emotivamente della situazione, dimostrandosi pronto a rispondere alla forte richiesta di mascherine, ripensando le sue industrie.
Anche i brands più giovani stanno contribuendo con un messaggio positivo, invitando i loro follower a condividere la loro creatività attraverso dirette su Instagram (vedi Sunnei) e challenges.
Ed ancora, “We need poetry”, scrive la maison francese Jacquemus, la quale si sta impegnando a condividere progetti creati rigorosamente con “objets trouvés” a casa propria.
Ognuno fa ciò che può, con le risorse che ha. Il segreto è reinventarsi. Questo è il messaggio principale e la forza che ci porterà ad essere uniti.
You might also like
More from Brands & Designers
Loro Piana accusata di non retribuire i suoi lavoratori indigeni in Perù
"Le nostre eccellenze": questa la value proposition che si trova sul sito ufficiale di Loro Piana alla sezione “viçuna”. E in effetti …
Moda e design: un dialogo aparto
Dai primissimi anni del 1960, la dimensione artistica che seguì la rinascita economica, artistica e scientifica vide la moda come …
Schiaparelli: il prêt-à-couture di Daniel Roseberry per la FW23
Arte e moda? Un connubio ben noto al più ampio pubblico, ma che ancora stride nel rapportarsi con la quotidianità, …