Eleganza. Dal verbo latino eligere, ovvero scegliere. Oggigiorno è davvero complesso decidere autonomamente cosa e come comprare, sopratutto nel settore dell’abbigliamento. In realtà lo è sempre stato, ecco perché sono nate le riviste di moda e le pubblicità. Ma è altrettanto vero che generazioni di maestri stilisti e piccole imprese del settore hanno provveduto a semplificare in qualche modo questo processo, con la creazione di capi iconici. Uno di questi è certamente la camicia. E Balossa, marchio nato da un’idea di Indra Kaffemanaite, che ne è anche designer, è tra i suoi interpreti contemporanei.
Se fino al 1700 la camicia veniva indossata esclusivamente dagli uomini e vestita passando per la testa, quella con l’allacciatura davanti è stata introdotta dalla Brows Davis & Co nel 1871. Oggi questo indumento viene realizzato con diversi materiali, dalla flanella al popeline, dalla seta al denim, viene strutturato in modo classico o creativo, basti pensare alle creazioni di Rick Owens, Celine, Maison Margiela e molti altri. Quello che è rimasto immutato nel tempo è il suo essere un vero e proprio passepartout, specialmente nella versione in tinta bianca. Di questo specifico dettaglio, Balossa ne fa il valore aggiunto e costante da quando ha iniziato il suo percorso nel 2014.
A White, durante la settimana della moda donna di Milano a febbraio, il marchio ha presentato una collezione ispirata al sogno di un regno incantato muovendo dalla storia e dall’arte. A questi elementi, la designer lituana formatasi all’Istituto Carlo Secoli di Milano, ha aggiunto il suo punto di vista sul contemporaneo. Questa dicotomia spazio – temporale ha dato origine a una collezione che gioca sul concetto dell’impossibile, della chimera. Se, tuttavia, si presta attenzione, il gioco di linee fa emergere dei riflessi originali che rendono inedita ogni camicia bianca proposta. Il risultato è un riferimento attuale all’epoca elisabettiana caratterizzata da “candide architetture dai grandi colli e polsi, indagate in un popeline di cotone in contrasto al glamour dello strech di seta, sempre di teatrale struttura”, conclude Indra Kaffemanaite. E ora non resta che indossare una gonna nera in seta e scegliere la camicia bianca perfetta. Nient’altro.
ph: Balossa
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