La luce. Se c’è un ricordo personale del Marocco e, in particolare, di Marrakech è proprio la sua luminosità. Non tanto per l’evento in sé, piuttosto per come essa colori di sfumature uniche qualsiasi oggetto sottoposto al suo arrivo, al suo giudizio, in un certo senso, poiché essa mette in risalto sia gli aspetti più crudi, sia quelli più belli, legati alla cultura, al folklore del luogo. Ed è così che Kinloch la interpreta nei suoi corredi, sia per la donna che per l’uomo, pensati per la stagione primavera-estate 2018, oramai alle porte.
Dopo Cuba, Londra, Venezia e una delle più belle isole del mondo, la Sicilia, il brand di Davide Mongelli e di Francesco Fantoccoli, ci porta in una delle città più conosciute del paese nord-africano, a scoprire non solo le bancarelle ricche di spezie e oggetti artigianali protagonisti indiscussi dei souk, ma anche tra le persone de luogo e le loro giornate tipiche nella medina, ovvero quella zona definibile come il centro storico dell’area urbana. Il brand italiano muove da questi spunti iconici per offrire ai suoi clienti foulard, stole, cravatte, calze, papillon e pochette da giacca, realizzati in seta (almeno la maggior parte), dove sono impresse le immagini del lifestyle quotidiano marocchino.
Maioliche, cammelli e dromedari, donne e uomini abbigliati secondo la tradizione del territorio che bevono il famoso tè alla menta, facendo attenzione a non incontrare lo sguardo delle prime; tanti sono i colori – dal giallo al blu majorelle – quante sono le vie, in cui turisti spaesati, viveurs esperti e abitanti della città, s’incrociano tra di loro stando bene attenti a non venire urtati da un asino e il suo padrone, intenti ad arrivare in tempo per la consegna del batbout, ovvero il pane marocchino. Benché Marrakech sia ormai diventata una metropoli turistica, riesce comunque a mantenere viva la tradizione da mille e una notte che da tempi immemori la contraddistingue. Ed è tale natura a essere espressa nella collezione.
Kinloch continua il suo percorso nel mondo degli accessori di moda, aggiungendo, così, un’altra tappa al suo cammino, inaugurato nel 2013 con la fondazione dell’azienda, la quale vanta una produzione made in Italy, e fornitori nostrani biellesi, per quanto riguarda i filati, soprattutto la lana, e comaschi, per le sete. Eccellenza e savoir faire.
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