Kamala Harris è un nome entrato nella storia a gamba tesa, ed è quello della nuova vicepresidente statunitense, la prima donna afroamericana a ricoprire il ruolo nella storia della Casa Bianca.
Un mandato nato tra polemiche e vicende tristemente memorabili, che come sappiamo dalle cronache, hanno coinvolto il Campidoglio. Ora il partito Democratico è di nuovo al centro delle polemiche, per una copertina, quella del mensile Vogue U.S. e insieme a loro riaffiora il nome di Anna Wintour, Chief Content Officier dei magazine Condé Nast.
La Wintour è stata recentemente oggetto di numerose accuse per aver creato un ambiente di lavoro poco inclusivo nei confronti delle minoranze, e di prediligere figure occidentali nel suo team. Accuse che il destinatario ha preso in carico, scusandosi pubblicamente per gli errori commessi nel corso della sua carriera.
«Voglio dire chiaramente che so bene che Vogue non ha trovato abbastanza modi per dare loro spazio. Anche noi abbiamo sbagliato, pubblicando immagini e storie che possono essere state offensive»
VOGUE U.S.A. L’ANTICIPAZIONE DELLA COVER DI FEBBRAIO 2021
Secondo le tastiere più velenose, la vice sarebbe vestita troppo casual per il ruolo che ricopre, e la carnagione più chiara di quanto sarebbe in realtà.
Se da una parte i politici, anche nostrani, si muovono verso l’approccio di un immagine più informale, dall’altra queste polemiche ci fanno ripiombare in una tendenza vecchia come il mondo: quella di dover indirizzare critiche alle donne che hanno conquistato una posizione, per non farsi sfuggire l’occasione di sindacare sulle scelte legate al vestiario, o altre presunte scorrettezze.
Ma non è l’unica circostanza in cui Kamala Harris si è presentata in pubblico con i piedi avvolti da un paio di immortali Converse. Erano con lei nelle mobilitazioni degli elettori per le strade di Orlando, Las Vegas, Miami, e in altre innumerevoli occasioni durante la campagna elettorale.
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Sembrerebbe che la cover prevista per il numero di Febbraio 2021 abbia fatto storcere il naso allo stesso staff della Harris. Il quale affermerebbe di aver accordato un’altra copertina con il magazine, optando per una versione più istituzionale. Probabilmente, più simile a quella proposta per la versione digitale del numero, in un completo color carta da zucchero firmato Michael Kors.
Condé Nast respinge le accuse, affermando che la vice avrebbe rifiutato gli stylist di Vogue, per prediligere uno staff personale.
Mentre la carnagione che risulta ingrigita e schiarita rimane un mistero. Qualsiasi sia la soluzione l’unica cosa che possiamo affermare per certo è che Kamala Harris ci assicura un futuro prossimo ricco di sorprese e colpi di scena. Un futuro, forse, che la porterà a rompere il soffitto di cristallo, con o senza Converse.
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