Il leggendario designer francese Jean Paul Gaultier non produce una collezione di prêt-à-porter dal 2014, il che rende la sua collaborazione con Supreme, appena annunciata, particolarmente sorprendente. Non solo è una scelta apparentemente inattesa da parte del brand newyorkese, ma la recente reticenza di Gaultier nei confronti degli abiti convenzionali lo rende un improbabile compagno “streetwear”. Tuttavia, le creazioni cacofoniche dell'”enfant terrible” della moda francese hanno scioccato l’élite del mondo fashion sin dai primi anni ’80, riflettendo una vena ribelle che rispecchia l’ethos anti-establishment dei precedenti collaboratori di Supreme, Gilbert & George.
La carriera di Gaultier è iniziata proprio dall’amore per lo streetwear. “Sono stato molto influenzato dallo streetwear [nei primi anni]” aveva rivelato l’anno scorso. “Penso sia grandioso. Ma deve essere al prezzo dello streetwear: non mi piace quando è una sorta di plagio”.
Sebbene questa collaborazione possa far parlare nuovamente di Gaultier, il designer non ha mai veramente lasciato il settore: continua infatti a introdurre nuove fragranze e capi di alta moda. La Haute Couture è stata la specialità del marchio Gaultier sin dal suo inizio, servendosi dell’ingegnosità ineguagliata di Gaultier. Lo stilista ha più che guadagnato il suo posto nella storia della moda; il museo delle cere di Madame Tussaud di New York ha addirittura anche una figura di Gaultier in mostra.
Alla tenera età di 24 anni, Gaultier ha ospitato la sua prima sfilata a Parigi, dopo aver lavorato per l’idiosincratico francese Pierre Cardin, attirando l’attenzione degli editori delle principali riviste di moda grazie al suo occhio attento ai dettagli e ai vestiti stravaganti e opulenti. Questi includevano abiti in tulle delicatamente stratificati, una gamma di sartoria ritagliata e camiceria grafica, una rarità per gli eventi di moda francesi colti. Nello stesso periodo in cui COMME des GARÇONS e Yohji Yamamoto scioccavano compratori e giornalisti francesi con le loro collezioni completamente nere e pesantemente decostruite, Gaultier stava fornendo un diverso tipo di asincronismo altissimo. “Che cosa è maschile e cosa è femminile, comunque?”, ha chiesto in più occasioni Gaultier. “Perché gli uomini non dovrebbero dimostrare di essere fragili o seducenti? Sono felice solo quando non c’è discriminazione“.
Il suo lavoro divisivo sulla passerella gli ha portato molte critiche, ma ha anche disegnato per ammiratori famosi come Madonna, che ha indossato il suo iconico reggiseno a punta nel suo Blond Ambition World Tour nel 1990. Questo ha dato inizio a diverse richieste di creare guardaroba per film, tra cui “Il quinto elemento” e una serie di film di Pedro Almodóvar. Marilyn Manson ha indossato diverse creazioni Gaultier nel 2003, lo stesso anno in cui quest’ultimo è diventato direttore creativo di Hermès, dove è rimasto fino al 2010.
Attualmente, Gaultier continua a progettare collezioni di haute couture, dimostrando il suo sconfinato senso della creatività. Anche se non progetta più il prêt-à-porter, l’influenza del designer si può trovare in tutto il settore; Gaultier ha fatto da mentore a Martin Margiela a metà degli anni ’80 – in risposta alla presentazione del debutto di Gaultier nel 1976, Margiela ha detto a Vogue: “Sono stato preso da un’emozione che non avevo mai provato prima”. Le sontuose presentazioni degli anni ’90 di John Galliano sono quasi un’ode diretta a Gaultier. Gaultier ha anche abbattuto le barriere nel casting, rappresentando uomini e donne di tutte le età e tipi di corpo nelle sue precedenti presentazioni, solo per farsi un’idea del mondo della moda.
Gaultier ha dimostrato di essere non solo preveggente, ma progressista, prendendo costantemente iniziative che spingono avanti il dialogo della moda. La collaborazione con Supreme, che include un double breasted blazer, cargo suit pants and vest, double breasted plaid faux fur coat, printed trucker jacket, hooded Sweatshirt, sweatpant, t-shirt, il profumo Le Male Fragrance, cinture e un set di occhiali da sole. A completare la capsule collection due paia di Vans, le Chukka Pro e le Era Pro, che riporteranno la grafica già vista su felpe e joggers.
Jean Paul Gaultier x Supreme, composta da 17 pezzi verrà rilasciata l’11 aprile presso tutti gli store Supreme e sul sito online.
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