Quante cose facciamo senza più farle come le facevamo?
Mi chiedo se possiamo davvero continuare a pensare che “sia cambiato qualcosa”. È cambiato qualcosa? Non voglio essere estremista, sicuramente lo è. Ma mi sento anche fortunata: posso ancora passeggiare per strada, faccio la spesa, vado a lavoro. E tutta la mia vita, come immagino la vostra, si è adatta alla mascherina: l’unica cosa che mi sento di ringraziare, anche quando la voglio maledire perché non respiro.
Perfino Apple lo ha capito: deve fare di tutto per farcela tenere, aiutandoci così a proteggerci a vicenda. Quando sei in metro e il tuo telefono non si sblocca, non ci pensi: la tiri giù. Perché il tuo cervello è abituato che non ci sono le pandemie globali e sbloccare l’iPhone con il riconoscimento facciale è troppo comodo, ti fa risparmiare quei due secondi (che ormai nel 2021 ci sembrano dilatati in minuti) di digitazione manuale del codice.
Il nuovo sistema operativo iOS 14.5 si è adattato alla pandemia, come fanno le lenzuola quando le poggi sul letto e prendono la forma del materasso. IOS prende la forma del momento corrente: la tecnologia fa questo no? Dal momento in cui viviamo estrapola i bisogni e le domande e puff, dà una risposta: comoda, veloce, intuitiva più di quello che potevamo immaginare. Ecco che ora il riconoscimento facciale è possibile anche con la mascherina, così, in metro e in mezzo alla folla, non dobbiamo più metterci a rischio.
Da un lato mi sembra incredibile, mi dico “cavolo, inquietante. Quanti progressi spaventosi fa la tecnologia in così poco tempo“. Ci riconoscono solo dagli occhi, capite? Dall’altro faccio un respiro di sollievo e penso che l’innovazione è davvero al passo con i tempi e all’improvviso mi sembra di vedere una tecnologia diversa da quella spaventosa di Black Mirror, più simile a una donna che sta facendo il possibile per aiutarci a vivere.
L’ultima cosa che penso è che sono fortunati quei telefoni a vedere tutti i vostri occhi.
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