Ho avuto modo e fortuna di fare una splendida chiacchierata, interessante e stimolante, con Caterina Moro, una designer di Roma con una grande passione per il suo lavoro, come potrete vedere.
Ciao Caterina, grazie per aver accettato il nostro invito. Sei la designer di un bellissimo brand che porta il tuo nome, come sei arrivata fin qui?
Ho sempre amato la moda. Ho un diploma in conservatorio e una laurea in musicologia ma, dopo anni di vita da musicista classica, ho deciso di seguire la mia vera passione. Mi sono concessa un anno sabbatico per poter seguire il master in Alta Moda e Fashion Design all’accademia di costume e moda di Roma, e di lì è cominciata l’avventura!
Quali sono le caratteristiche principali dei tuoi capi? Come definiresti il tuo stile?
Mi piace definire il mio stile “Daily luxury”, lusso quotidiano. Immagino di nobilitare l’abbigliamento quotidiano attraverso i miei capi, di poter aggiungere una nota di esclusività e di poesia a quello che indossiamo tutti i giorni. Immagino sempre le donne per cui disegno nelle loro attività quotidiane… Magari alla fermata della metro, o in ufficio, che si sentono speciali in un trench plissè o in una stampa esclusiva.
Che tema hai scelto per l’ultima collezione, la FW 2020?
La mia FW 2020 si chiama WOOD: ho scelto di partire da un elemento naturale, ed ho immaginato una collezione che desse la sensazione di una passeggiata in un bosco d’autunno.
Ho disegnato una stampa foliage, che ricorda il sole che filtra tra le foglie degli alberi in un bosco, e l’ho riportata sul twill di seta, sul popeline di seta, ed anche sulla maglieria jacquard. Ho creato frange e ricami con legni riciclati e certificati. Ho trovato un plissè che ricordava la corteccia degli alberi, ed ho scelto colori caldi, avvolgenti ed autunnali.
Da dove prendi l’ispirazione per i tuoi capi?
Da tutto quello che mi circonda, dalle cose che amo, dalla musica, da sensazioni e stati d’animo.
Cosa significa per te essere designer nel 2020? Cosa ti piace di più del tuo lavoro? Cosa, invece, trovi più difficile?
Adoro il processo creativo. Quello che amo di più in assoluto è vedere le collezioni che ho immaginato che pian piano prendono forma grazie ai bravissimi artigiani che abbiamo in italia e che si materializzano in un luogo reale, diverso dalla mia fantasia e dai miei disegni: quando vedo le prime prove di stampa, di maglieria, dei plissè, quando vedo i primi capi realizzati è una sensazione bellissima.
Quello che forse amo di meno, è la frenesia e l’essere sempre sopra le righe che a volte ci contraddistingue. Io non mi sento un’artista… Non penso di creare opere d’arte, voglio creare semplicemente vestiti che le donne possano amare ed indossare. Certi atteggiamenti un pò eccessivi mi fanno sorridere….
Quali sono gli obiettivi che senti di aver raggiunto? Quali vorresti raggiungere nel futuro?
La mia sfilata personale a Roma è stata un traguardo importante, che anche solo due anni fa non avrei mai pensato di raggiungere. Ora voglio far crescere il mio brand, vorrei aprire il mio e-commerce, e magari, perché no, anche un mio monomarca. Ma un pò per volta….
Come hai affrontato gli ultimi mesi?
Gli ultimi mesi sono stati molto difficili. Il coronavirus è arrivato in Italia proprio durante la fashion week ed ha interrotto la campagna vendite, ed anche alcune consegne delle SS 2020. Siamo stati mesi chiusi in casa senza sapere cosa sarebbe accaduto al nostro settore, chiedendoci se aveva senso disegnare nuove collezioni oppure no. Ci siamo sentiti tutti sulle sabbie mobili, noi designer e di conseguenza tutte le persone che lavorano con noi e che contribuiscono a rendere il Made in Italy qualcosa di famoso ed apprezzato nel mondo: tessutai, manifattura, fornitori, produttori, ed anche i negozi che distribuiscono le nostre collezioni, le modelle, i fotografi, gli stylist. Non immagini quante persone concorrono a rendere la moda il secondo settore manifatturiero in Italia, quante persone mettono cuore ed anima in questo lavoro giorno dopo giorno.
Molti dei miei fornitori hanno visto ordini cancellati, collezioni annullate. Tanti lavoratori sono in cassa integrazione, ed i proprietari delle aziende del Made in Italy stanno facendo i miracoli per riuscire a traghettare tutti in questa tempesta e conservare i posti di lavoro, ed il know how acquisito negli anni. Ecco, mi piacerebbe tanto che si parlasse di più di questo. La moda non è solo lustrini, quella è solo una piccola parte del nostro lavoro.
Che consiglieresti ad un giovane designer che vuole affermarsi nel mondo della moda?
Di essere preparato e di credere in quello che fa.
Dove possiamo acquistare i tuoi capi?
A questo link trovi l’elenco dei miei distributori. La maggior parte di loro spedisce in tutta Italia ed in Europa
//www.caterinamoro.it/en/stockist-en/
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