e l / i f . : il brand che crea outfit in serie limitata, unici e realizzati sulla base di abiti destinati ad essere scartati.
Upcycling e trasformazione sono i capi saldi di e l / i f. . In un momento in cui ecosostenibilità e moda circolare sono sempre di più hot topics, abbiamo scelto di approfondire la conoscenza di questo brand la cui Designer, estremamente attenta all’impatto che la moda ha sul nostro pianeta, ci racconta come nasce il suo brand che in pochissimo tempo è stato scelto da artisti internazionali come Patricia Manfield, Madison Beer e Yseult.
Ci racconti un po’ del tuo background?
Ho iniziato ad interessarmi alla creazione di abiti quando ero molto giovane, guardando mia madre cucire, fare ricami … Il saper fare manuale e la creazione hanno poi preso un posto sempre maggiore nel mio cuore durante la mia adolescenza. Dalla scuola media il mio sogno era scritto nella mia testa, ma ero a conoscenza di tutti gli ostacoli che dovevo superare (soprattutto economici).
Dopo il diploma di scuola superiore, il mio obiettivo era quello di frequentare un’importante scuola di moda, quindi ho iniziato a lavorare saltuariamente per risparmiare la cifra necessaria per potermi iscrivere.
Dopo essermi iscritta e aver ottenuto una borsa di studio dalla Fondazione Carla-Bruni-Sarkozy, ho potuto studiare e diplomarmi in Fashion Design alla scuola Chardon Savard di Parigi. Successivamente, ho avuto la possibilità di fare il mio stage di fine studi in una delle case artigianali di Chanel , dove sono poi rimasta a lavorare per due anni.
Poi per ragioni di cuore ho deciso di tornare a casa nel sud della Francia. In questo periodo della mia vita ho iniziato a riordinare tutte le mie cose. Facendo ciò mi interrogavo sul modello di consumo della moda e sull’impatto che ha sul pianeta.
Sistemando, ho ritrovato alcuni pezzi che mi hanno ispirato e che decisi di trasformare. Dopo averlo fatto, ho pubblicato su Instagram le mie creazioni con l’intento di incoraggiare le persone a riciclare i propri vestiti secondo i propri gusti e la propria identità, liberandosi un po’ dal fast fashion.
Non appena pubblicai la mia prima creazione realizzata con collant riciclati, sono seguite le richieste degli stilisti e una serie di collaborazioni. Da lì è nato il mio brand e l / i f . Ero semplicemente nell’ottica di ispirare, non di vendere. Quindi la creazione ha ispirato il mio marchio e non il contrario.
Qual è la tua visione riguardo alla ciclicità della moda?
Il modello economico del fast fashion ci incoraggia da anni a seguire la ciclicità sfrenata della moda. Abbandoniamo ciò che potremmo aver amato una settimana fa. A mio avviso qualsiasi collezione che viene creata oggi è collegata a un’epoca come gli anni ’20, ’70, ’80 …. Molte delle nuove tendenze portateci dall’industria del fast fashion possono essere trovate nei negozi o piattaforme dell’usato.
Fare ricerca richiede un po’ più di tempo, ma alla fine così facendo diamo una seconda vita a un capo dimenticato.
Aderire ad una moda che risponde a cicli molto brevi in uno spirito di consumo di massa esaurisce le risorse naturali del nostro pianeta e giova maggiormente ad un modello economico rispetto che ad uno creativo.
Siamo ormai consapevoli dei problemi idrici, agricoli e sociali causati dall’industria tessile (la seconda industria più inquinante dopo il petrolio). Nonostante questa idea forte però, non voglio che le persone dimentichino che i vestiti e la moda sono una parte importante della nostra identità e della nostra cultura.
Consapevole di queste due idee, voglio agire, usando i miei piccoli mezzi, per inviare un messaggio che ci invita a rispettare un po ‘di più il nostro pianeta conciliando un universo che adoro e che è la moda.
Quello che offro con il mio marchio e l / i f . sono creazioni in serie limitata, uniche e realizzate sulla base di abiti dimenticati o destinati ad essere scartati. Quindi prendo questa idea di ciclicità della moda selezionando abiti di un altro periodo, andando però oltre al design di quel periodo apportando una trasformazione che mostri il capo sotto una luce diversa. Il prima e il dopo diventano molto importanti.
Sull’etichetta del capo suggeriamo alla persona che possiede questo pezzo unico, qualora non volesse più questo pezzo, di non buttarlo via ma di rivenderlo, di regalarlo, o meglio ancora di trasformarlo a suo gusto creandone uno nuovo. Questo, secondo me, aiuta ad attribuire più amore ai nostri vestiti, che non sono semplici oggetti.
Quali sono le tue principali fonti di ispirazione?
Il mio mood-board consiste in tutto ciò che mi circonda nella mia vita, come il design, l’architettura, le diverse trame, gli anni ’90, il minimalismo … La mia cultura franco-turca è anche una fonte inesauribile di ispirazione per me. Sono affascinata dal corpo, dalla pelle, amo i giochi di trasparenze, svelare senza svelare.
Altre volte, l’ispirazione viene solo dal guardare il tessuto consumato. Poi un’idea prende forma nella mia mente. Una volta che emerge una linea guida, faccio schizzi in base al mio mood-board e inizio a cercare vestiti che si abbinino al look che ho disegnato.
“BRAND UNDER CONSTRUCTION” salta subito all’occhio dalla tua biografia su Instagram, puoi dirci quali saranno i tuoi prossimi passi?
Hai notato un ottimo punto! “BRAND UNDER CONSTRUCTION” sta davvero dicendo che il mio marchio si sta costruendo gradualmente con la domanda che incontro. Come ho detto in precedenza, sono le creazioni che costruiscono il mio marchio e non il contrario. Non ho iniziato con un marchio affermato per lanciare una prima collezione. Normalmente un marchio viene creato in uno o due anni e viene annunciato quando è pronto a vendere i suoi vestiti.
Da parte mia è andato tutto diversamente, ho fatto collaborazioni con artisti e cantanti sartorialmente senza avere stock e questo mi ha dato fiducia in me stessa. Con questa forza e l / i f . è stato creato.
Il mio primo obiettivo era un personale divertimento. Volevo stimolare le persone a creare i propri vestiti aprendosi alla loro immaginazione. La forte domanda di acquisto che ne è seguita è stata inaspettata, quindi cerco di organizzarmi per rispondere ad ogni richiesta pur continuando a fare ciò che amo, ossia creare.
I prossimi passi sono l’apertura dell’e-shop e l’arrivo di altre creazioni. Non so quanto lontano porterà questo, ma sono felice di farlo. Sono sola a lavorare dietro e l / i f . , quindi mi occupo di ricerca, styling, modellistica, produzione, comunicazione, foto.. e la lista potrebbe continuare.
Mi ci vuole più tempo per creare un pezzo, ma chi indossa i miei look spero riesca a sentire tutto quello che provo io quando li creo.
Abbiamo visto che hai già ricevuto diversi apprezzamenti da parte di cantanti, stylist e influencer. Tutto questo dà una forte spinta allo sviluppo del tuo brand?
Sono veramente onorata di ricevere così tante richieste per editoriali, stylist famosi, artisti di fama mondiale, influencer … Il loro feedback ha aiutato molto il mio marchio. Cerco di collaborare il più possibile ai progetti che mi vengono proposti. È un vero onore ed è molto arricchente collaborare con artisti che provengono da universi diversi.
La mia prima collaborazione è stata con heir (Patricia Manfield) e la sua stylist Kirsty Stewart per un servizio fotografico durante la quarantena (“From Quarantine with love”); questa collaborazione mi ha davvero dato il lancio. In seguito c’è stata la collaborazione con Madison Beer con la sua clip “Baby” e YSEULT con la sua clip “Bad Boy”, ma anche con Haze Khadra.
Purtroppo lavorando da sola è complicato rispondere a tutte queste richieste in quanto non ho la capacità di realizzare abiti per tutte le collaborazioni che mi vengono proposte: spesso si tratta di pezzi su misura che richiedono molto tempo. Ho dovuto rinunciare a tante collaborazioni perché i tempi erano troppo brevi per una piccola impresa come la mia. Il tempo che utilizzo per fare ricerca e pulire i vestiti, a volte mi occupa una settimana.
Apprezzo però vedere che una volta spiegato il mio modo di lavorare, le persone capiscono che ci vuole molto più tempo e investimenti per una piccola azienda piuttosto che per un grande marchio e di conseguenza non posso creare e inviare un look in due giorni.
Il mondo del riciclo e della trasformazione di abiti segna una nuova era che fa sì che le persone siano molto più pazienti e ottengano le cose meno rapidamente.
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Instagram: @elif.studios
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