Andrea Coli, Founder e Direttore creativo di Benevierre
Andrea Coli è il designer di Benevierre, brand che unisce la sartorialità alle grafiche dal gusto pop. I suoi prodotti, indossati da personaggi del jet set italiano quali: Morgan, Luchè, Tommaso Zorzi e Boss Doms, sono in grado di rappresentare personalità e stili che si trovano agli antipodi.
Ciao Andrea, benvenuto su Wait! Puoi raccontarmi un po’ del tuo background?
La mia passione per l’abbigliamento molto probabilmente deriva da mio padre. Ho sempre avuto le mie idee sulla moda e non riuscendo a trovare capi che soddisfacessero i miei gusti, a 16 anni circa ho iniziato con il comprare tessuti per farmi realizzare camicie, pantaloni, maglioni e tanto altro da alcune sarte. Contemporaneamente il sabato sera, all’interno di un paio di locali, pitturavo a mano con vernici acriliche t-shirts, disegnando su richiesta della “clientela”.
Ho sempre disegnato capi per poi farmeli realizzare fino a 23 anni circa, quando prossimo a laurearmi in lingue, ho chiesto ad un sarto se mi potesse aiutare ad imparare a cucire a mano ed a macchina. Ho passato circa 6 mesi nel suo atelier a ricamare asole a mano, puntare la fodera interna di cappotti e cucire bottoni.
Una volta laureato, ho deciso di proseguire con la mia passione ed ho creato Benevierre, la mia linea di abbigliamento.
Hai detto che la passione per l’abbigliamento deriva da tuo padre. Credi che la sua influenza si rifletta ancora nelle tue creazioni?
No, abbiamo gusti abbastanza diversi. La sua è sempre stata un’ “influenza” passiva, ma positiva. Nell’abbigliamento come nella vita in generale.
Qual è l’ispirazione principale nel tuo processo creativo?
Sinceramente credo di non avere una fonte di ispirazione principale, mi baso sulla mia vita. Mi appunto a mano pensieri e riflessioni su un quaderno che porto sempre con me. Scatto circa dieci fotografie al giorno a qualsiasi cosa possa farmi pensare ad un capo, una qualsiasi fonte di ispirazione, che poi salvo in un album sul telefono. Mi piace tanto l’arte e la storia, soprattutto il ‘900. L’unione di tutto questo crea le mie collezioni.
“Mi piace pensare e dire che la collezione più bella sarà sempre quella della stagione che verrà. Ad ogni modo tutte mi hanno fatto piangere e gioire”
Concentriamoci su Benevierre, hai voglia di parlare dell’origine del nome e di come il brand ha mosso i primi passi nel mercato?
Il nome Benevierre è frutto di un viaggio di ritorno in autostrada, Milano-Pesaro. Volevo trovare un nome che potesse essere elegante e allo stesso tempo sofisticato nella pronuncia. Sono partito da Milano ed all’altezza di Forlì circa, mi segnai il nome “Benevierre” su di un post-it.
Durante il lancio della prima collezione arrivai in ritardo con i tempi. Sbagliarono a stamparmi una delle trame della prototipia, sbagliarono un leopardato che invece di essere stampato all over era discontinuo. Persi un mese di campagna vendita, ma ottenni comunque un buon risultato. Le prime regioni in cui ho venduto Benevierre sono state l’Emilia-Romagna e la Campania.
Abbiamo visto che hai realizzato tre collezioni: zelotipia, galatia e macedonia… Sono legate da un Fil-Rouge? Quale di queste ti ha dato maggiore soddisfazione?
Spero e penso di aver trasmesso lo stesso pensiero nelle tre collezioni, per me è importante che ogni collezione sia riconducibile ed abbia un filo conduttore con la precedente e la successiva. Quindi si, tutte le collezioni sono tra loro collegate. Mi piace pensare e dire che la collezione più bella sarà sempre quella della stagione che verrà. Ad ogni modo tutte mi hanno fatto piangere e gioire per motivazioni diverse, ma tutte mi hanno regalato le soddisfazioni necessarie per andare avanti e disegnare ancora.
Voglio farti qualche domanda più specifica partendo da uno dei miei pezzi preferiti, la “multihearts shirt”. Sono curiosa di conoscere le caratteristiche tecniche del capo, come e dove viene realizzato!
La camicia “heart” rappresenta per me la realtà, la vita. Camicia bicolore, nera e rossa con cuori interi e cuori spezzati. Apparentemente semplice poiché caratterizzata da due elementi: due cuori. Rappresenta la ciclicità dell’amore, degli stati d’animo… La ciclicità umana. Semplice ma allo stesso tempo profonda.
Tutti i capi Benevierre vengono realizzati in Italia da laboratori artigiani. Anche sotto questo aspetto cerco sempre di dare continuità al mio percorso, continuando il procedimento di realizzazione manuale dei capi con cura ed attenzione maniacale tipica di ogni artigiano come me, dal taglio del tessuto allo stirare ed imbustare ogni camicia.
Secondo te l’artigianalità può contribuire ad un fashion system sostenibile?
Assolutamente si. Penso che artigianato sia sinonimo di cura, attenzione e conoscenza.
Dovrebbe essere alla base di ogni azienda, alla base di ogni persona. Tutti dovremmo essere artigiani, nei rapporti umani, nel lavoro e in generale nella vita. Toccare con mano, approfondire e rispettare nella più ampia accezione che la parola possa avere.
Per l’ultima domanda guardiamo al futuro! Quali sono i prossimi progetti in vista per Benevierre?
A gennaio uscirà “Narciso”, la quarta collezione. Ci saranno delle novità in termini di capi, materiali e forme. Non ringrazio mai abbastanza tutte le persone che lavorano con me in questo progetto tutti i giorni, in orari folli e senza giorni di riposo.
Spesso si guarda sempre lontano, si guarda anche giustamente al futuro, quasi sottovalutando quel che si è costruito passo dopo passo. Sono il primo a fare ciò, inevitabilmente, ma ringrazio e sono ben consapevole di quello che abbiamo costruito fin ora. Stiamo valutando diverse opzioni in diversi ambiti: da collaborazioni a nuovi mercati. I prossimi mesi saranno intensi, come sempre fortunatamente, ma potrebbero portare ad ulteriori e belle novità.
CONTATTI
Sito Web: www.benevierre.it
Instagram: @benevierre
Facebook: Benevierre
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