È successo tutto ieri sera, al tramonto, vicino a Marsiglia. In uno dei tanti luoghi affascinanti della Francia del Sud, sulla Costa Azzurra. Siamo, per essere precisi, a Calanque de Sormiou e l’oggetto di tanto interesse è la prima collezione da uomo firmata Jacquemus per la prossima primavera-estate, portante il titolo Le Gadjo. Diciamolo, nel paese della baguette e del vino prima di pranzo non è facile affermarsi in qualcosa, soprattutto se quest’area dapprima indefinita si rivela essere la moda, un’industria creativa molto sentita e competitiva, sin dai tempi di Coco Chanel e Jean Patou. Bisogna essere bravi, altrimenti si finisce nel dimenticatoio. Simon Porte Jacquemus – il secondo cognome è quello della madre, alla quale, dopo la sua morte, lo stilista dedica il suo brand – lo è. Egli fa parte degli happy few, ossia di coloro che nel giro di quasi dieci anni riescono costruire con uno stile ben preciso e mai scontato la propria storia estetica, attraverso una linea di abbigliamento, dapprima, nel suo caso, femminile e poi maschile.
La prima uscita vede un adone vestito di pantaloni e bomber slacciato, facente scoprire il petto, sul cui collo vi è un borsello, in colore azzurro. È il Mediterraneo, terra a cui il designer si ispira continuamente, attraverso i suoi sapori e luoghi. Non a caso egli nasce a Salon-de-Provence il 16 gennaio di ventotto anni fa. Dal piccolo borgo francese, poco distante dal mare, egli arriva a Parigi e da quel momento, almeno da una manciata di stagioni, il suo nome è sulla bocca di tutti. E già dalla mattinata odierna sui social spopolano le immagini del backstage, del party a base di piatti di plastica o biodegradabili – non è dato saperlo – le cui pietanze rassomigliano a delle appetitose ricette di pesce. Tutti sono sulla spiaggia, in piedi, sdraiati o seduti sui teli da mare creati ad hoc per l’occasione. Spontaneità e marketing si fondono a meraviglia.
Gli altri look sono potenti nel loro essere destinati ai coetanei di Simon: l’apparente semplicità sartoriale delle forme, la quale non costringe i corpi, non imbarazza gli occhi e si sublima addosso a dei fisici ellenici in grado di portarli con nonchalance. Del resto, siamo in estate. I capi emblematici, i quali esprimono il contenuto stilistico della collezione, per farla breve i must have, sono sicuramente i parka, le camicie – da quelle con stampe floreali, anche qui la scelta non è mai scontata, a quelle di rilievo geometrico – per finire con le felpe, con cappuccio o senza, in ogni caso tutte aventi lo stesso spirito meridiano ad accomunarle.
Le tinte enfatizzano e omaggiano le geografia, nonché il sole che muta i colori della natura, così come gli oggetti, alla maniera degli artisti midi, operanti nei primi decenni del Novecento, i quali, trasferitisi dalla ville lumière, troppo grigia e presa dai processi di industrializzazione, adottano lo stesso procedimento, ma su delle tele. Jacquemus lo fa sugli abiti, creando un arcobaleno di tonalità mai sfacciato, piuttosto sexy e ironico.
Buona la prima, dunque. Con l’augurio che il successo duri per altrettanti anni, senza intaccare l’autenticità finora mantenuta, soprattutto a livello creativo. Pare che per alcuni suoi omologhi sia difficile farlo e molti di loro, infatti, si sono ritrovati a dovere venire a patti con il sistema, forse un po’ troppo. Simon, dal canto suo, sembra avere al testa sulle spalle, magari vestite da una bellissima camicia portata aperta, richiamante le sfumature tipiche dei tramonti sulla Costa Azzurra. Sulla spiaggia, tra amici.
ph@fuckingyoung
You might also like
More from Brands & Designers
Loro Piana accusata di non retribuire i suoi lavoratori indigeni in Perù
"Le nostre eccellenze": questa la value proposition che si trova sul sito ufficiale di Loro Piana alla sezione “viçuna”. E in effetti …
Schiaparelli: il prêt-à-couture di Daniel Roseberry per la FW23
Arte e moda? Un connubio ben noto al più ampio pubblico, ma che ancora stride nel rapportarsi con la quotidianità, …
Il viaggio verso casa di Burberry nella prima campagna di Daniel Lee
A pochi giorni dal debutto della nuova direzione creativa di Burberry ,affidata all’inglese Daniel Lee, il brand rilascia la prima campagna con …