Gianluca Vacchi: secondo il Corriere della Sera di questa mattina:. ‘Pignorati ville, yach per un debito di 10 milioni di euro.’
Ma come? Si compra ville, case, yacht. Fa feste pazzesche. E poi arriva al punto di farsi pignorare i suoi averi? Secondo alcune voci che riporta il Corriere, Vacchi riceve dalla sua famiglia 5 milioni l’anno, per starsene buono e non interferire nell’azienda di famiglia. Leggi – non rompere i coglioni e non fare danni. E in base a quanto leggo, il prestito ricevuto dalla sua società, da cui è scaturito il pignoramento, aveva generato addirittura un debito di 30 milioni di euro, di cui Vacchi è rientrato solo in parte. Per questo sono scattati i pignoramenti.
E’ il crollo di un mito?
Cercherò di ripercorrere le sensazioni che provo e ho provato, io come tanti, di fronte al personaggio Vacchi. Creando una sorta di ‘fenomenologia di Gianluca Vacchi’
IL PRIMO STEP DELLA RELAZIONE COL PERSONAGGIO GIANLUCA VACCHI
Il mio primo approccio di fronte a questo personaggio è credo uguale a quello di tanti altri. E’ una storia dove si alternano amore, odio e indifferenza. Anzi, parliamo di una storia segnata da un’evoluzione nel corso delle stagioni. E ‘ un sentimento che si è sviluppato ed è cresciuto durante la storia dello stesso Vacchi, anno dopo anno, estate dopo estate, balletto dopo balletto.
Alle prime apparizioni, le prime volte che vidi Vacchi la domanda spontanea, mia e di tanti (nella mente o ad alta voce) era: ‘Ma chi è questo coglione?’.
Poi, come spesso accade per queste cose, ti incuriosisci, ti abitui.
Iniziai a a seguirlo, quando ancora il seguito dei suoi followers era ben sotto al milione. Poi anche se non segui lui, è lui che ti insegue, perchè il bombardamento sui social e sui giornali con le notizie che quotidianamente lo riguardano è quasi impossibile da evitare, anche volendo.
LA SECONDA FASE DEL PERSONAGGIO GIANLUCA VACCHI
La seconda fase nei confronti di Vacchi è quella di stupore. E’ quella in cui realizzi che non ti trovI di fronte a un semplice miliardario che esibisce la sua richezza-da-fare-schifo. C’è qualcosa di più e di diverso. E’ capace di stupirti con le sue performance. Non si tratta solo di balletti su yacht. Vacchi va oltre, va fino in fondo. Chi ha visto anni fa la performance della doccia nel bel mezzo di via Montenapoleone? Chi ricorda Vacchi che andava in Vespa sul fondo della sua piscina o vi faceva colazione seduto su un tavolo elegantemente apparecchiato sul pavimento della stessa, sommerso dall’acqua?
Ecco, qui il secondo step del rapporto con Gianluca: è scattata una prima simpatia. Sì, un po’ te ne vergognavi. Un po’ la volevi nascondere. Ma c’era.
Non ci trattava solo di un lusso sfacciatamente esibito. Ma c’era anche uno sforzo creativo da performer. A suo modo unico in rete. Sicuramente unico per un personaggio italiano. E’ questo che lo rendeva diverso. Ti sei chiesto dove voleva arrivare. Che cazzo voleva fare. Se era pazzo o se fosse tutto calcolato. O se navigasse solo mosso dall’ istinto. Se non sapeva come riempire le sue giornate ed era vittima di una grave sindrome narcisistico-esibizionistica da curare oppure il suo era un lucido piano che stava svolgendo sotto i nostri occhi.
Per questo lo seguo e l’ho seguito con la coda dell’occhio. Vacchi ha iniziato ad essere un esperimento di comunicazione vivente. Unico e peculiare, che si svolgeva in divenire sotto i nostri occhi, in real time.
Oltre alle performance ovviamente un continuo sfoggio di ricchezza, ville da sogno, vacanze, belle donne.
E qui lo spirito umano si divide: vi sono fondamentalmente diversi tipi di reazione abbastanza catalogabili.
Una prima reazione, credo di tutti è quella di invidia. Io sono qui a lavorare e farmi il culo per arrivare a fine mese, e quello sta li a ballare sullo yacht o a sculettare a bordo piscina.
A questa prima reazione, le strade si dividono e ce ne sono altre 4 possibili: c’è chi inizia ad amarlo, e seguirlo, simpatizzando apertamente. Fanculo: ognuno coi suoi soldi fa quello che vuole. Altri, invece in maniera del tutto opposta, portano il proprio odio ai massimi livelli esprimendolo anche pubblicamente.
Poi c’è chi decide sdegnosamente di ignorarlo, e infine chi ha una reazione ‘di maturità’, un pensiero più razionale: ma perchè dovrei odiare chi è stato più fortunato di me? Allora devo odiare tutti i ricchi? Non è immaturo? E lo segue in un impeto di interesse, simpatia e momenti di mancanza di sopportazione. E’ qui dove mi colloco io.
Legato a tutti questi pensieri, c’è un altro pensiero, collaterale, legato ai maschi di ogni età: anche a 40-50 anni si puo’ essere fighi. Se ci si mette in forma. Se si suda in palestra. Vacchi è la dimostrazione vivente che volendo, si puo’ essere anche piacenti, pompati e palestrati a 50 anni. Forse 60. Per avere quel fisico ci vuole impegno, allenamenti e dedizione. Non si puo’ comprare semplicemente coi soldi. Certo il tempo, ha un grosso valore. E non tutti hanno quel tempo da dedicare tutti i giorni a scolpire il propri deltoidi. Ma volere è potere. Basta scuse.
L’ULTIMO STEP DEL PERSONAGGIO GIANLUCA VACCHI (e della nostra relazione con lui)
L’ultimo step dell’evoluzione del personaggio-Vacchi è quella attuale. Da star dei social italiani a star internazionale con oltre 10 milioni di followers.
E qui che mi ha spiazzato e stupito, ancora più di prima. Pensavo che il personaggio italico, a suon di balletti, sarebbe presto sparito nel nulla. Scemato come tanti ricchi di cui quasi non abbiamo più notizia (ricordate i Ricucci che giravano esibendo Anna Falchi?).
Pensavo che a un certo punto avrebbe esaurito le idee e le energie più che i soldi.
Ed è qui che Vacchi ha fatto quello scatto che non mi aspettavo. L’esperimento-di-comunicazione-vivente-Vacchi, ha fatto, forse primo che io ricordi tra i personaggi maschili, il salto da personaggio italiano (destinato a sparire) a star internazionale.
Via la fidanzata italiana, Giorgia Gabriele, donna deliziosa ma non certo personaggio di impatto planetario, dentro Miss Venezuela, Ariadna Gutierrez, figura oltre che molto bella anche con un seguito internazionale decisamente più in linea con le nuove aspirazioni di Vacchi.
Un bel traino, non solo di immagine ma anche di follower.
E’ tutto pianificato? O è tutto spontaneo? Queste sono le domande che ognuno si fa. E che forse a cui Vacchi non sa rispondere neanche a se’ stesso.
Vacchi sbarca in America. E porta i suoi show a Miami. I commenti e le frasi sulle Instagram Stories diventano in inglese. Inizia a frequentare (e taggare) personaggi del massimo jet set (vedi Pharrell Williams). E via con feste e balli per un pubblico americano e internazionale che sembra seguire ed apprezzare. I followers arrivano a pioggia, così come like e commenti.
Via, ultimo colpo di scena, verso la vera operazione finale (forse). Vacchi DJ. Lancia la sua canzone. Viento. E inizia non solo a suonare in locali sempre più importanti, dove top dj sono pagati a colpi di decine di migliaia di euro a sera. Non è sufficiente: tramite il suo profilo instagram promuove la sua candidatura per essere votato tra i top 100 dj del mondo.
E forse grazie alla sua notorietà potrebbe anche arrivare primo o tra i primi.
Si racconta che recentemente, famosi dj, una volta saputa la sua partecipazione a una serata o un vento abbiano sdegnosamente rinunciato a partecipare, rinunciando anche a un sacco di soldi pur di non inquinare la loro immagine con il ‘parvenu’ Vacchi, che non arriva certo dalla gavetta della console.
Ma lui va avanti dritto senza guardare in faccia a nessuno.
E’ forse quello del top dj mondiale uno dei suoi obiettivi finali? Sicuramente il gotha dei top dj è un club per veri ricchi, e potrebbe trovare in questo la consacrazione: il perfetto match tra il suo esibizionismo e il desiderio di massima visibilità con una fonte di guadagno molto elevata, necessaria oggi a mantenere il suo tenore di vita altissimo e ad alimentare la macchina della comunicazione.
Ecco cos’è Vacchi oggi per me: un fantastico e unico esperimento di comunicazione vivente. Da osservare, (accantonando simpatie, antipatie, istinti superficiali) per scoprire e capire molte dinamiche della società moderna.
Una storia in cui il finale non è ancora scritto e che sono curioso di vedere fin dove si svilupperà e sfocerà.
BAD NEWS
E’ a questo punto che la notizia di oggi cade come un fulmine a ciel sereno. Non fermerà la corsa di Vacchi. Ma tutto il teatrino è sempre stato basato sul principio: sono ricco nel destino, per eredità familiare. Forse non mi sono meritato questo, ma non l’ho neanche rubato a nessuno.
Possibile che Vacchi non sapesse del pignoramento imminente e non avesse modo di tappare il buco e concordare un piano di rientro?
Oppure la situazione economica è talmente fuori controllo che anche questo non è permesso? La macchina della comunicazione che divora milardi non puo’ incepparsi: sta assorbendo tutta la benzina?
Sicuramente su questo punto rischia di incrinarsi una parte della storia di Vacchi e anche del nostro rapporto con lui. Basato su quell invidia che ognuno di noi prova in un primo istante, ma che cerca di scacciare via con un motivo chiaro: ‘quei soldi sono suoi, non li deve a nessuno, e quindi dei suoi soldi e della sua vita puo’ fare quello che vuole.’
E qui, adesso, casca l’asino.
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