Un’ idea geniale per mettere in luce un concetto molto importante.
In occasione del Fashion Revolution Day, una giornata in cui in tutto il mondo si mettono in atto iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni di lavoro che stanno dietro alla realizzazione dell’abbigliamento, al centro di Alexander Platz a Berlino è stato installato un distributore di t-shirt al prezzo di soli di 2 euro.
Una macchina dall’aspetto anche accattivante, che ha indotto tante persone a introdurre una monetina.
Ma la sorpresa arriva a questo punto. Prima di erogare la maglietta, le persone sono obbligate ad osservare un video, dove si scoprono le condizioni di lavoro agghiaccianti delle persone che hanno prodotto quelle t-shirt. 16 ore di lavoro al giorno, per 13 centesimi l’ora. E molte di loro sono solo bambine.
Le persone a questo punto possono scegliere se completare l’acquisto oppure donare quei 2 euro a favore dell’organizzazione.
9 persone su 10 hanno deciso di donare quei soldi.
Il motto è: People care, when they know. La gente si preoccupa e si comporta di conseguenza, quando è informata.
Insomma, prima di tutto è importate che circolino informazioni. Quanta gente oggi si fa ingolosire dal prezzo più basso, dalla gara verso il low cost nel mondo della moda?
Parlare di questi concetti con noi di Wait è come sfondare una porta aperta. La gara al ribasso uccide aziende vere e con esse posti di lavoro in aziende che si comportano in maniera sana.
Il futuro della moda non puo’ essere legato a una continua gara al ribasso, ma deve essere legato alla qualità, alla creatività, al made in Italy.
Ma tutto ciò deve essere accompagnato da una consapevolezza del pubblico, che oggi, paradossalmente, iniziamo a vedere sempre più radicata nel mondo del food, ma non ancora nel mondo della moda.
Se un hamburgher costa 1 euro è molto probabile che non ci troviamo di fronte a un cibo sano. Invece oggi, di fronte a una t-shirt che costa 2 euro o un jeans 10 euro il pubblico, o quantomeno la grande maggioranza di questo, ancora non è in grado di porsi domande. Ma soprattutto di comportarsi di conseguenza.
Questo video, l’ho scoperto oggi condiviso sul sito Berlino Cacio e Pepe.
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