Cosa accade quando la moda incontra la sovversione? Senza alcun dubbio, nasce un’estetica inconfondibile come quella di Dion Lee.
Lo stilista, originario di Sydney, non cede alla sperimentazione. E, anche questa volta, con lo show Fall 21 22, ci sorprende, alienandoci dal concept di sartoria tradizionale e offrendoci un altro biglietto per il suo mondo bizzarro e astratto che siamo sempre curiosi di esplorare.
La collezione analizza le affinità tra il mondo animale, da cui è tratto il nome “HORSEPOWER” e l’umanità, una coesione espressa nella forza delle linee di un tailoring artigianale e tagli architettonici estremamente originali. Il lavoro effettuato da Dion Lee è riconducibile al ruolo di scultore, poiché scopre il corpo, lo cesella e lo mette quasi a nudo con trasparenze, reti e tagli cut-out perfettamente geometrici.
I capi sono utilitaristici, a tratti ricordano l’estetica goth e bondage, definita da corsetti, calze, cinghie, anelli e parti di tessuto tech, impermeabili, in nylon, jersey o ecopelle che definiscono il corpo creando un effetto di rottura con la pelle. Anche il cotone, nel ruolo di stoffa candida e basilare, evidenza morbidamente e in modo netto la silhouette, abbracciandola, con effetti di drappeggio o scolli profondi. Un’importanza rilevante è ricoperta dalla palette monocromatica, che, non a caso, ricorda la neutralità della pelle, del manto degli animali e degli elementi naturali sulla terra. Il grigio e il nero si alternano ad accenni di viola, cipria, crema, blu jeans e verde metallico.
Gli accessori sono il filo conduttore tra il pubblico e il design di Dion Lee, esplorano il concept della collezione richiamando la selleria e oggetti necessari ad esplorare l’ambiente outdoor. Stivali al ginocchio, sacche, cinture, fibie, catene e pellicce eco donano volume alle figure, creando una seconda contrapposizione con le linee affusolate dei capi.
Sfoglia la gallery qui sotto per il lookbook completo.
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