Un viaggio attraverso il tempo per trovare i concetti chiave che danno l’input per realizzare qualcosa di assolutamente futuristico. Infatti se Pierre Cardin è l’ispirazione stilistica, la scrittrice George Sand (nata Amantine Aurore Lucile Dupin nel 1804, ndr) è quella concettuale. Così Sergei Grinko presenta una collezione per la prossima estate carica di significato anticonformista: carattere e stile, bellezza soggettiva e fascino rigoroso.
Quando hai iniziato a fare moda avevi già le idee chiare sul tuo progetto o, diversamente, hai sviluppato la tua idea di moda nel tempo ?
Dopo il diploma alla Saint Martin’s di Londra ed il perfezionamento alla Audult Westminster Accademy for Arts, ho lavorato in qualità di assistente in un atelier di couture a Dubai e, contemporaneamente, come assistente dell’ufficio stile di Therry Mugler a Londra. Questo mi ha consentito di farmi una grande esperienza sia nel settore della Haute Couture sia in quello del ready-to-wear di ricerca. Nel 2008, con il mio compagno e partner professionale, Filippo Cocchetti, abbiamo deciso di fondare la Maison Grinko in Italia. Il nostro ufficio stile ha sede a Brescia, dove realizziamo anche la produzione dei capi e degli accessori che arrivano a oltre novantacinque negozi multi-brand sparsi in tutto il mondo.
Quali sono le differenze di approccio, se ci sono, nel disegnare abiti maschili e femminili?
L’approccio è lo stesso, sia che si tratti di abiti maschili che femminili. La funzione di un abito non è solo quella di coprire ma deve farci sentire più belli. Da questo concetto, per me molto importante, nasce il mio sforzo di proporre stagione dopo stagione abiti che suscitino una forte emozione in chi li indossa.
Come elabori le tue ispirazioni a livello pratico?
Di solito parto da un’idea precisa sui colori che intendo portare in collezione e da lì sviluppo il tema con una scelta accurata dei tessuti e dei pesi, ma soprattutto dei volumi, che per una mia personale vocazione devono portare a una tridimensionalità mai scontata.
Qual è la tua idea di contemporaneità? Come questa si riversa nel prodotto finale?
Per me ciò che è contemporaneo è certamente ciò che la donna e l’uomo vogliono ma che non riescono a trovare perché non ancora presente sul mercato. E questo è proprio ciò che voglio sempre proporre in ogni mia creazione: un carattere unico e che si faccia distinguere.
A livello di mercato, come si posiziona Grinko?
Grinko è un marchio cosiddetto High-End che ha tuttavia un approccio al prezzo particolarmente invitante. Un altro punto di forza è la nuova linea “a-gender” GRINKOACTIVE che nelle ultime due stagioni ha ottenuto un grande successo di vendita in tutti i multi-brand store dove il marchio è presente: da New York passando per Panama,fino al Giappone, oltre che nel corner dedicato all’interno di Palazzo Grifoni in via Santo Spirito 17, a Milano.
Progetti futuri?
Il progetto più imminente, come per tutti i designer di brand indipendenti, è quello di una apertura, a breve, sempre a Milano, di un negozio mono-marca dove poter esprimere appieno il mondo Grinko.
ph courtesy: press office
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