Il designer Matthew M. Williams ha assunto le vesti di direttore creativo di Givenchy lo scorso anno, ma ancora non lo avevamo visto realmente in azione nel suo nuovo ruolo. E cosa c’è di meglio di aprire una nuova era se non con uno show tagliente e sovversivo?
La sfilata si è tenuta su una passerella piena d’acqua, una location somigliante a un’umida galleria con dettagli di cemento tutti intorno. I modelli appaiono all’improvviso vestiti di abiti stilisticamente lontani dai limiti del lusso canonico, tradizionale e conformista. Potremmo definirlo come ‘il lusso della generazione Z’.
Williams si è totalmente personificato nei panni di un grande e instancabile sperimentatore, rimanendo al limite di una moda che vuole cambiare le regole del gioco con un’estetica mixata tra lo stile utility e il tailoring tradizionale. L’uomo sembra di ritorno da un viaggio di fantascienza, catapultato d’improvviso in un rave realizzato nel pieno underground parigino. La donna, veste similmente uno stile contrastante.
Da una parte, i capi sono stravaganti, a tratti bizzarri e confusionari. Qualche esempio? Accenni di nudità con reggiseni bondage e trasparenze, passamontagna, vinile, tessuti tech molto scuri e catene. Altro dettaglio inaspettato, i boots ispirati alle “Armadillo shoes” di Alexander McQueen della sfilata “Plato’s Atlantis”, considerate nel 2010 un’eccesso dell’epoca e riportate da Williams come omaggio stravagante e grottesco; un chiaro elemento sovversivo che vuole sussurrare la rivoluzione estetica di un nuovo regno.
Dall’altra parte troviamo un tailoring basic ed elegante, paillettes, piume, tessuti laminati; i colori sono più caldi, c’è il viola, l’arancione e il crema, che giocano a contrasto con i toni freddi visti in precedenza, confermando l’eclettica sperimentazione. Anche l’uso delle pellicce nella collezione, oramai quasi completamente fuori uso nel mondo della moda, è stata una scelta rischiosa. Insomma, è chiaro quale sia il ‘goal’ aspirazionale del direttore creativo: riappropriarsi di un marchio che a lungo andare sembrava aver perso la propria identità. Ma per fare in modo che succeda, è necessario per Matthew M. Williams padroneggiare una nuova, fantastica ed esclusiva dimensione.
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