Lo confesso. Su di me hanno un fascino torbido. Come quelle cose così strane che ti attirano in maniera magnetica.
Fin dalla loro prima uscita le Adidas Springblade su di me hanno esercitato un fascino perverso. Quell’idea geniale dei pettini sulla suola che come piccole leve sanno restituirti la spinta durante la corsa. Qualcosa di mai visto prima.
Questa stagione le Springblade sono tornate ed esteticamente sono ancora più belle di prima.
La versione Drive 2.0, presenta una tomaia divisa in due colori, rosso-nero, giallo-nero ad eccezione della versione total black.
La cosa che colpisce è che un prodotto tecnico nato per il running, con il suo design totalmente innovativo e i colori appariscenti, possa anche fare tendenza fuori dalla disciplina sportiva.
Oggi le Springblade sono comparse in boutique di tendenza e anche di alta-moda come Luisaviaroma e ci aspettiamo di vederle ai piedi dei trend-setter anche durante la vita di tutti i giorni o per qualche occasione speciale.
Ma le Springblade come funzionano in pista? Non è questo un blog di running, ma i pareri di chi le ha provate sembrano molto positivi. L’energia data dalla compressione, viene resituita dalle 16 lame in materiale termoplastico (6 anni di studi), con una componente non solo verticale ma anche orizzontale. Il risultato: una prepotente spinta in avanti che ti fa volare.
Adidas sottilinea che i maggiori benefici sono tratti da coloro che hanno una corsa impostata sull’avampiede.
Il modello Drive 2.0 è in vendita a 180 € sul sito di Adidas.
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