Manteniamo sempre tutto e tutti a debita distanza. Pochissimi si conquistano un posto nel nostro strano mondo. Forse è per questo che la maggior parte del tempo ci sforziamo di mantenere quell’espressione seria e distaccata nel volto. Forse è per questo che il mondo della moda non sembra avere intenzione di sorridere alla vita.
Sì sa che il mondo della moda non apre le sue porte facilmente. È un modo complicato, dove il più delle volte conta solo l’apparenza più che l’essenza delle persone. Tutti pronti a criticare il fashion system, ma se ci pensate bene lo stesso atteggiamento distaccato e leggermene snob ce lo abbiamo tutti e in moltissime circostanze. Anche solo per una frazione di secondo, tutti, quando conosciamo una persona nuova, quando affrontiamo una situazione diversa dal solito, rizziamo le antenne e assumiamo quella posa da serio soldatino pronto a difendersi in qualsiasi momento.
Questo perché l’uomo da sempre sta sulla difensiva fin quando non si sente completamente a suo agio. Penso che sia uno spreco tutto questo. Penso anche che se ci rilassassimo un attimo tutti si potrebbe vivere in modo più sereno.
Fateci caso, quando camminate per strada e incontrate il volto sorridente di qualcuno che per pura casualità vi sta passando a fianco, automaticamente anche il vostro umore si fa più disteso. Questo perché il sorriso è contagioso, si sa.
Una risata è ciò che ci rimette tutti sullo stesso piano. Quella corda invisibile capace di legarci gli uni agli altri. Nella moda tutti si sono sempre chiesti dove sia finito il sorriso. Nelle passerelle solo facce arrabbiate e musi lunghi. Forse perché un’espressione seria nel volto è sinonimo di intelligenza e spessore culturale? Bè io ho conosciuto un sacco di persone serie e distaccate e credetemi non è che poi fossero sti pozzi di scienza…Quindi la ragione forse è un’altra.
Personalmente se io indossassi i vestiti delle modelle, in passerella avrei un sorriso smagliante, perché anche solo per tre minuti potrei sfoggiare gli abiti dei miei sogni. Ma questa è la vita reale e io non sono una modella, ormai me ne sono fatta una ragione.
“Non dimenticare mai che sono i vestiti che stanno guardando e non le modelle”, così è stato raccomandato a Victoire Macon Dauxerre, ex modella per Celine. Ecco che la ragione di tanta tristezza e serietà forse è questa.
In realtà non è sempre stato così. Se torniamo agli anni ’80 ci torneranno sicuramente alla mente famosissime top model (Cindy Crawford, Imam e Elle Macpherson), dalla grande e forte personalità. Anche nel 1960, quando le collezioni si presentavano come spettacoli, spesso le modelle sorridevano, ridevano e ballavano a ritmo di musica. Ora, invece, camminano come appendiabiti. È l’era della moda senza espressione, un modo per cancellare l’identità delle modelle per ricordare al mondo che quello che stiamo guardando sono i vestiti degli stilisti.
Un aspetto positivo in questa tendenza che abolisce il sorriso sembrerebbe esserci. A differenza degli anni ’50 dove le modelle sorridevano come delle bamboline, a tratti finte e idealizzate con l’emancipazione femminile e grazie a stilisti come Yves Saint Laurent si è preferito un look androgino, e le donne sono diventate più maschili e potenti.
Non possiamo non ricordare che in una sfilata di Paul Smith diverse modelle sono apparse raggianti. “Non ho detto loro di sorridere”, ha affermato lo stilista britannico. “Non ho niente contro il sorridere. Se i vestiti le rendono felici, che sorridano”.
Il sorriso ultimamente ritorna in passerella con diversi brand dalla visione ottimista e positiva. Prima fra tutte, la leggendaria stilista parigina Sonia Rykiel, che nel corso della sua carriera ha sempre preferito modelle dall’attitudine giovanile e giocosa. Quello che la stilista si proponeva di fare era coinvolgere le persone in un’atmosfera spensierata. I suoi finali di sfilata vedevano un tripudio di gioia: le modelle saltellavano e volteggiando giocavano fra di loro.
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?➰? @rinasonline WEARING @moschino FOR @gaytimes STYLED BY @umarsarwarx ? @jakub_koz
Jeremy Scott, un anticonformista che ha fatto dello smiley il suo tratto distintivo e dell’ironia in passerella una firma. È lo stilista che segue Sonia per aver portato in passerella l’autoironia utilizzata come modo per prendersi meno sul serio e portare allegria non solo nella moda, ma nella nostra vita in generale.
Positive vibes vivono nelle passerelle anche grazie allo stilista d’Oltralpe Jacquemus. Stilista che sfida le convenzioni comuni del fashion system con la sola arma del buonumore, proponendo una moda spensierata e accessibile, forse non per le nostre tasche, ma concettualmente sicuramente.
A questo punto capito che anche nel mondo fashion il sorriso non è più un taboo, il consiglio che mi viene da darvi è di farvi una bella risata. Credo che sia il miglior modo per affrontare la vita, ma soprattutto le persone che incontrerete.
Lasciati stupire anche dal nuovo volto sorridente di Gucci Beauty!
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