In questi giorni, per chi si aggira tra i profili Instagram di Fashion Editor, artisti un po’ troppo di nicchia e cantanti della musica Italiana più che famosi, potrete notare degli scatti simili a delle foto tessere dei diretti interessati nel giardino di casa (per chi ce l’ha) con in mano un cartello con su cui campeggia la scritta “Do you trust me?”. Insomma una sorta di fac- simile di una fotografia scattata ad un criminale protagonista di un poliziesco americano; eppure fa scattare quel barlume di curiosità, che in questo periodo è stata accesa ad intermittenza, a chi è appassionato o a caccia di novità.
Cosa vorrà dire la scritta? Chi si nasconde dietro questo progetto e il tag del brand Codalunga? Ma soprattutto viene da chiedersi che razza di brand sia.
La risposta a tutte queste domande è semplice quanto contorta data l’entità del personaggio che stiamo per svelare; dietro lo slogan “Do you trust me” si nasconde Nico Vascellari, performer e artista nonché designer a tempo perso per i marchi più importanti del panorama della moda attuale come Fendi e Karl Lagerfeld ; si occupa di tutto, è una sorta di genio che per passare in grazia di dio gli ultimi giorni di questa quarantena ha deciso di organizzare una performance della durata di ventiquattro ore visibile su You Tube, all’interno della quale recita una frase come fosse un mantra sopra basi elettroniche di vario genere. Il motto è “I trusted you”.
Ora, per qualunque essere umano ancora mentalmente stabile sembrerebbe un pazzo, creativo certo, ma pur sempre un pazzo; non dare adito per ventiquattro ore anche alle semplici funzioni vitali come bere e mangiare è assurdo, impossibile. Eppure se ci soffermiamo un attimo a guardare con attenzione e la mente libera da ogni forma di rudimentale pregiudizio si nota un uomo che svolge nell’arco di una giornata un grande lavoro di introspezione, si guarda nella telecamera come fosse lo specchio della sua camera e cerca di ritrovare la fiducia svanita attraverso quel “io ho creduto in te”; come a dire forza, alzati, puoi farcela. Che sia un messaggio lanciato all’Italia stessa? Chi può dirlo.
In ogni caso le critiche non sono mancate, tra chi l’ha definito una Marina Abramovic con i pantaloni e chi non ha compreso un singolo movimento, Nico Vascellari si ritrova a fare i conti con le persone che non sono né ignoranti né tantomeno poco avvezze all’arte, semplicemente normali alle prese con una vita quotidiana; forse manca proprio il tempo materiale per soffermarsi su una questione “futile” come la performance artistica.
D’altronde qualcuno diceva “nel bene o nel male purché se ne parli”, ecco questo è l’obiettivo di Vascellari: provocare con irriverenza e una dose piuttosto abbondate di egocentrismo.
Ma ne vale assolutamente la pena; trust me!
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