Durante questa quarantena abbiamo scambiato due chiacchiere con Emma Rowen Rose, la fondatrice e creative director di Rowen Rose, un brand di womenswear che unisce l’eleganza con la creatività.
“Ciao Emma, è un piacere poter scambiare quattro chiacchiere con te. Rowen Rose, il brand che porta il tuo nome, è ormai un brand affermato. Com’è cominciato tutto?”
“Innanzitutto grazie! Ho presentato la prima collezione in Settembre 2018, dopo aver creato la società a Luglio. Avevo realizzato all’ epoca per il mio portfolio una piccola collezione capsule, che avevo pubblicato sui socials, e sono stata colpita dal suo successo, ho avuto richieste interessante e ho pensato: magari è quello che devo fare? Non avevo mai pensato a creare un mio brand prima, le persone mi hanno dato il coraggio di farlo. Ho venduto la mia macchina e ho cominciato questa avventura.”
“La situazione attuale di quarantena per il mondo dei creativi può essere limitante. Come vivi la tua routine e come gestisci il tuo lavoro?”
“Non vivo molto male la quarantena al momento. Sono abituata a vivere lontana dalle persone che amo, e quindi non mi mancano più del solito. Ora sono a Milano con il mio fidanzato e i miei gatti, quindi non mi sento da sola. All’ inizio avevo paura di non essere creativa stando chiusa in casa, ma alla fine tutto il contrario. Con meno impegni « tecnici » ho più tempo per ricerca e espressione. Di giorno lavoro per il brand, e gestisco le cose importanti, quando ho finito guardo dei film che volevo vedere da tempo, ho fatto scoperte artistiche bellissime, dipingo tantissimo, leggo poesia… Mi sento piena di inspirazioni e mi fa bene. Per me che sono una creativa essere una entrepreneur non è facile ogni giorno perché significa abbandonare un po’ l’artistico per il tecnico quindi in questo periodo almeno posso dividere meglio il mio tempo. Ma sopravvivere a tutto questo non sarà facile per nessun business.”
“Come definisci il tuo stile? Da dove viene l’ispirazione per le tue collezioni? Chi sono le tue icone?”
“Il mio stile penso sia elegante ma audace. L’ispirazione mi puo venire da una poesia, una frase, un film, un dipinto, un ricordo, ogni cosa che sia bella e mi fa creare una storia. Non ho un icon in particolare, ma amo tante persone e mi ispirano in tante, però non mi identifico in nessuna. Direi che le mie icone e la mia fonte di ispirazione più grande sono gli artisti che ammiro: Eluard, Klein, Barbara, Magritte, Sacha Guitry, Rossetti, Almodovar, Demy, Buñuel, Franck… ce ne sono tanti.”
“Vivi a Parigi. È stata una scelta lavorativa o personale? Da dove vieni?”
“Io sono Parigina, nata e cresciuta lì. Mi sono trasferita a Milano a 17 anni per studiare e ora vivo tra Milano e Parigi. I miei genitori sono della Spagna e della Polonia quindi sono sempre stata abituata a vivere tra diverse culture.”
“Spesso sei tu la protagonista degli scatti delle tue collezioni, hai avuto dei precedenti come modella?”
“In realtà, per questa collezione FW20, è la prima volta che sono io l’immagine dell lookbook. Non mi piace di solito avere mia faccia dappertutto, specialmente quando presento il mio lavoro che sono i capi. Ma questa era ‘l’Autoportrait’, l’autoritratto, e aveva un senso. Non penso che lo faro più! Ho fatto la modella da più giovane, ma per progetti personali, non sono mai stata in agenzia anche perché non so se ho il potenziale, e soprattutto sono piccolina.”
“Quali sono stati i momenti più soddisfacenti per la tua carriera?”
“Ho un po’ di difficoltà ad essere soddisfatta nella vita, soprattutto nel lavoro quindi non è una domanda facile! Sicuramente aprire il mio primo corner nelle Galeries Lafayette di Parigi è stato un momento molto forte della mia carriera, spero di viverne altri così!”
“Come ti approcci agli influencers? Lavori spesso con loro?”
“All inizio, scrivevo alle ragazze che mi piacevano, chiedevo se amavano il prodotto e loro indossavano il brand quindi sono stata molto fortunata da quel punto di vista. Ora ci contattano loro e molto, amiamo lavorare con loro.”
“Hai mai pensato di intraprendere delle collaborazioni con altri brand?”
“Mi piacerebbe tantissimo, soprattutto con un brand di Interior Design per fare prodotti di design che sembrano gioielli. Poi, visto che non faccio ancora scarpe o borse, mi piacerebbe iniziare con una collaborazione.”
“Che progetti hai per il futuro? Sia prossimo sia lontano.”
“Crescere al massimo, perché c’è ancora tanto da fare. Sfilare sarebbe un sogno, collaborazioni come dicevi prima, un negozio, concept store o cose dell genere, insomma, trovare nuovi modi di esprimere la mia creatività, non solo attraverso capi.”
“Dove possiamo acquistare i tuoi bellissimi abiti?”
“I capi sono disponibili Worldwide su Net A Porter o Luisa Via Roma, in Italia da LuisaViaRoma, Fiacchini Forte Dei Marmi, n30 Milano…”
Qui alcuni degli scatti della collezione FW20 “L’autoportrait” di Rowen Rose.
Seguite le pagine IG di @emmarowenrose e @rowenrose e visitate il sito rowenrose.com per rimanere aggiornati sulle ultime novità.
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