God Save the Queen: Sex Pistols & Dr. Martens for a world without rules

Erano le scarpe di postini, operai e poliziotti. Le scarpe di duri lavoratori che diventano ben presto il simbolo di un’intera sottocultura giovanile degli anni ’60: gli skinhead.

Da questo momento in poi gli iconici stivali calzeranno ai piedi di molte altre sottoculture diventando prima il simbolo dello stile punk e poi dei movimenti new wave, grunge, e underground.

Avete capito di cosa stiamo parlando? Da sempre provocatori e dall’anima ribelle i Dr. Martens si uniscono al canto di rivolta dei Sex Pistols. Il primo modello 1460 a otto buchi, insieme alla scarpa 1461, sono i protagonisti della nuova collaborazione uscita ieri.

La grafica in bianco e nero sopra il 1461 racconta la controversa apparizione televisiva della band nello show di Bill Grundy nel 1976. La band imprecò in onda e per la prima volta il punk apparì in televisione in tutta la sua provocazione. La reazione maleducata dei musicisti non deluse di certo i loro fan: nessuno poteva addomesticare il senso di nichilismo e ribellione della cultura punk.

Non potevano fare a meno di gridare la condizione di disagio in una società moderna, disillusa dentro la quale nessuno voleva rimanere. E allora perché fingersi bravi ragazzi quando la depressione, la disoccupazione, e il forte senso di alienazione erano le loro uniche certezze?

Gli stivali 1460 dal taglio alto sfoggiano la scritta “God Save the Queen”. Titolo della celebre canzone della band che vuole distruggere tutto cantando l’anarchia per un paese che non ha futuro. Nella parte inferiore dei lacci si ribadisce questo messaggio con la scritta rossa “Anarchy”. A rendere unico questo modello le classiche cuciture gialle si colorano di bianco riprendendo il colore della scritta nella parte anteriore dello stivale.