Ormai è risaputo, il mondo della moda è selvaggio e spregiudicato. Non guarda in faccia nessuno, perché non appena commetti un errore o un passo falso, non c’è alcuna giustificazione o fama che tenga, diventerai il bersaglio di tutti. E Dolce & Gabbana questo la sa bene. Sono passati quasi due anni dall’ultimo scandalo che lo ha visto coinvolto. Come non ricordare, infatti, la tanto incriminata campagna marketing lanciata nel 2018 #DGLovesChina, le cui conseguenze sono state a dir poco disastrose. Da quel momento il brand ha dovuto far fronte ad un vero e proprio attacco mediatico, oltre che difendersi dall’accusa di aver fornito una “rappresentazione stereotipata e sessista della donna cinese”.
Ma ad aggiungere il carico da novanta fu Diet Prada che, in seguito all’accaduto, pubblicò sulla propria pagina social alcuni messaggi privati di Stefano Gabbana, ritraendo lo stilista in commenti offensivi e razzisti nei confronti della comunità asiatica. Da qui l’hashtag #boycottdolce si è confermata la tendenza più in voga di quell’anno sui social media.
Se già, fin dai tempi antichi, i giornalisti sono sempre stati temuti per la loro penna incisiva e irriverente, figuriamoci oggi quanto è possibile essere letali anche solo con un commento tramite la tastiera di un cellulare. Diet Prada, è infatti un profilo instagram che riporta le notizie più piccanti della moda, confessa i plagi degli stilisti, senza mai tralasciare la sua vena ironica ma al contempo provocatoria. Un pò Miuccia Prada (eccezionale nella sua originalità), un pò Diet Coke, o meglio ancora Miranda Priestly di “Diavolo Veste Prada” ma in una versione più Light.
Fondato da due giovani stilisti Tony Liu , nato a New York e laureato presso l’Art Institute di Chicago, e Lindsey Schuyler, cresciuta a Saint Augustine, ha frequentato la Florida State University. Dopo essersi conosciuti mentre lavoravano insieme alla linea di accessori americana Eugenia Kim, hanno deciso di creare quasi per scherzo un profilo anonimo. Un profilo che oggi vanta più di 1 milione di follower è stato definito da BOF “l’account Instagram più temuto della moda”: tutti hanno paura di inimicarselo, trascinandosi l’ira dei suoi seguaci, i cosiddetti “Dieters”.
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Ma a quanto pare non proprio tutti, il duo Dolce&Gabbana sembra essere immune a questa paura. Poche ore fa, infatti, la pagina social ha condiviso un post in cui mostra di aver ricevuto un’azione diffamatoria da parte del brand siciliano. Colpevole di aver causato una perdita di entrate dopo aver pubblicato un post critico sul marchio, la causa chiede un risarcimento danni per l’incredibile cifra di 3 milioni di euro per Dolce e Gabbana e un altro milione di euro per lo stesso Stefano Gabbana. Attraverso un comunicato stampa condiviso su Fashionista, Liu afferma:
“Crescendo come una persona di colore queer in una città prevalentemente bianca, ho spesso trovato me stesso intimidito e a corto di parole di fronte al razzismo e al fanatismo. Aver coltivato Diet Prada come piattaforma in cui gli stereotipi vengono messi a nudo e le storie della più ampia comunità BIPOC vengono portate alla ribalta, è una delle cose di cui sono più orgoglioso.”
Facendo forza sulla libertà di parola e sulla lotta contro il razzismo, Diet Prada ci informa che la sua difesa è gestita pro-bono, grazie a un accordo coordinato dal Fashion Law Institute con lo studio legale italiano AMSL. Cari lettori, che dire…sembra quasi di essere a Forum! La vicenda è abbastanza complessa, non si sa di chi prendere le parti e di sicuro non finisce qui, per fortuna aggiungerei. Perché una cosa è certa, per quanto spregiudicata possa essere, nessuno sa fare notizia come la moda.
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